Mercati di Gaza “morti” alla vigilia dell’Eid

Gaza-PIC. Gli abitanti della Striscia di Gaza festeggiano l’Eid al-Fitr (la festa di fine Ramadan), mentre sono ancora sotto assedio da 11 anni. Tuttavia, a contraddistinguere il 2017, è stato l’intensificarsi dell’assedio e l’aggravarsi della crisi che affligge tutti gli aspetti della vita, a seguito delle azioni intraprese dal presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, descritte dallo stesso come “senza precedenti”.

Secondo gli esperti, più della metà della popolazione della Striscia vive al di sotto della soglia della povertà, causata dal feroce assedio che dura da 11 anni. Le recenti decisioni di Abbas hanno inoltre reso nuove categorie, in particolare impiegati e prigionieri liberati, vulnerabili ai tagli salariali.

‘Mercati fermi’.

I mercati sono fermi”, sostiene il commerciante Tamer Badran, 35 anni, nel descrivere la situazione dei mercati della Striscia alla vigilia della Eid al-Fitr. “Le persone vengono al mercato non per comprare ma per dare un’occhiata”.

I commercianti sono amareggiati: i loro prodotti sono ammucchiati ed non riescono a trovare clienti dal momento che la gente non ha soldi come in passato”, commenta Tamer, sottolineando che il potere d’acquisto si è ridotto di oltre il 70% rispetto agli scorsi anni.

Afaf Helmi, che porta con sé alcuni prodotti comprati al mercato, riferisce che quest’anno non intende comprare ai suoi tre figli abiti per la festa dell’Eid perché suo marito non percepisce più lo stipendio di prima.

Chi ha i soldi per comprare? Hanno ridotto stipendi, aiuti e sostegni”, commenta Um Khalid, che interviene nella discussione.

Ad aprile il presidente dall’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas decise di detrarre il 30-50% dagli stipendi degli impiegati della Striscia, provvedimento che ha gravemente inciso sulle condizioni di vita di questi lavoratori, più della metà dei quali è ricorso a finanziamenti bancari.

Disoccupazione.

Bahaa Younis, trentenne laureato con lode presso il dipartimento di Lingua Araba, lo scorso anno, non ha trovato lavoro se non come venditore di cinture da uomo in uno dei mercati di Gaza alla vigilia della festa.

Sono felice di vendere qualcosa per guadagnarmi da vivere onestamente, anche se faccio un lavoro che non è il mio; purtroppo non c’è nessuno che compra. La situazione è tragica e le persone sono disperate. È una catastrofe, e non si può fare niente”.

Secondo recenti statistiche, il tasso di disoccupazione nella Striscia di Gaza è cresciuto di oltre il 42%, mentre più di un milione di palestinesi non riesce a trovare opportunità di lavoro, viste le condizioni economiche e di mercato di Gaza, che hanno segnato la vita sociale.

Un grande ostacolo.

L’analista economico Louay Rajab ha riferito che quest’anno Gaza festeggia l’Eid Al-Fitr in un contesto di molteplici crisi, in particolare, il perdurare dell’assedio, il ‘massacro degli stipendi’ e il deteriorarsi delle condizioni economiche.

Ciò si aggiunge ai problemi che il paese affronta già, quali la disoccupazione, la povertà e l’arresto della produzione delle fabbriche. Tra questi ultimi, il più significativo è l’elevato numero di cittadini vittime della povertà, dell’assedio e dei ritardi dei pagamenti degli stipendi: tutti ostacoli che impediscono ai palestinesi di festeggiare l’Eid”.

Rajab ha spiegato che il ‘massacro di stipendi’, di recente attuato dall’ANP nei confronti degli impiegati della Striscia, ha ostacolato la circolazione delle merci e debilitato il già debole potere d’acquisto, evidenziando che la riduzione degli stipendi ha provocato lo stock di beni nei mercati e ingenti perdite per i commercianti.

L’analista ha fatto notare che la maggior parte delle abitanti della Striscia dipende dagli aiuti, rilevando che Gaza sta attraverso il peggior momento dell’assedio.

Traduzione di Patrizia Stellato