Mesha’al: “Accogliamo con favore la rivoluzione del popolo siriano che chiede libertà e democrazia”

Mesha’al: “Accogliamo con favore la rivoluzione del popolo siriano che chiede libertà e democrazia”

InfoPal. Il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Khaled Mesha’al, ha dichiarato il proprio sostegno “a fianco dei popoli arabi che rivendicano la libertà, la dignità e la transizione democratica”. E ha aggiunto che Hamas, che ha appoggiato le rivoluzioni popolari in Tunisia, Egitto, Libia e Yemen, “oggi sta con il popolo siriano nella sua rivoluzione per la libertà e la dignità”.

Si tratta della prima presa di posizione politica pubblica di Hamas dalla rivolta siriana scoppiata circa 17 mesi fa.

L’occasione è stata offerta domenica 30 settembre, ad Ankara, al IV Congresso del partito turco Akp (Giustizia e Sviluppo, legato alla Fratellanza Musulmana), cui il leader di Hamas ha partecipato, alla guida di una delegazione accolta dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Mesha’al ha descritto le rivolte arabe come una “produzione autentica araba”, forse rispondendo indirettamente a chi, tanti nel mondo, ormai pensa che siano state pesantemente infiltrate o dirottate da piani statunitensi, con l’appoggio diretto e attivo di Qatar e Arabia Saudita. E ha aggiunto che Hamas appoggia “le aspirazioni dei popoli per la libertà, la dignità e la democrazia e la vera indipendenza, e ha accolto con favore le rivoluzioni in Tunisia, Egitto, Libia, Yemen, e dà il benvenuto a quella siriana per fermare il sangue che scorre dal fratello siriano”. Nessun accenno, pare, alle rivolte in Bahrain o in Arabia Saudita, dove a migliaia languono nelle carceri di brutali regimi.

Mesha’al ha sottolineato che non c’è “alcuna contraddizione tra ricerca della libertà, della dignità e della democrazia nella politica interna, e il sostegno contro l’aggressione e l’occupazione della politica estera”.

Mesha’al ha poi approfondito il discorso sullo stato attuale della causa palestinese e la sua centralità nelle politiche arabe.

Ha ribadito l’impegno del suo movimento per il raggiungimento di tutti i diritti palestinesi,  sottolineando che non vi è altra scelta che resistenza.

“Ci siamo impegnati per la liberazione della terra e la riconquista di Gerusalemme (al-Quds occupata) – ha affermato Mesha’al -, lo smantellamento delle colonie, il ritorno dei profughi in patria, il rilascio di tutti i prigionieri che stanno soffrendo nelle carceri dell’occupazione, e la creazione di uno Stato palestinese con piena sovranità”.

(Fonte: QudsPress e Pal.info)