Militare israeliano: “Abbiamo bombardato i civili per divertimento”

gazaaDays of Palestine (Parigi). “In quel momento non vi erano combattenti di Hamas, nessuno ci aveva sparato addosso, il comandante disse scherzando: ‘Dobbiamo inviare a Bureij un buongiorno da parte dell’esercito israeliano”, ha riferito Arieh su quanto detto dal suo comandante. 

“Ricordo che un giorno un soldato della nostra unità fu ucciso ed il nostro comandante ci chiese di vendicarlo, così ho puntato il carro-armato casualmente in direzione di un grande edificio residenziale bianco” ha detto Arieh.

Un soldato israeliano ha dichiarato che lui ed i suoi colleghi hanno bombardato civili nella Striscia di Gaza durante l’offensiva israeliana dello scorso anno “per divertimento”.

Durante un’intervista rilasciata martedì’ scorso, il soldato israeliano Arieh, ventenne, ha dichiarato: “Sono stato chiamato in servizio all’inizio di luglio 2014 e sono stato dispiegato nella Striscia di Gaza, ma fino a quel momento l’operazione [Operazione Margine Protettivo] non era ancora stata annunciata.

“Soltanto alcuni soldati ipotizzavano che ci sarebbe stata una guerra, dopodiché il nostro comandante ci disse di immaginare un raggio di 200 metri e di colpire immediatamente qualsiasi cosa che si muiovesse all’interno di questo cerchio”.

Egli ha sottolneato: “Abbiamo colpito obiettivi civili per divertimento”, precisando che “un giorno, circa alle 8 del mattino, siamo andati ad al-Bureij, un campo per rifugiati molto popoloso nel centro di Gaza, ed il comandante ci disse di individuare un obiettivo a caso e di sparargli”.

“In quel momento non abbiamo visto nessun combattente di Hamas, nessuno ci ha sparato, ma il comandante ci disse scherzando: ‘Dobbiamo inviare a Bureij un buongiorno da parte dell’esercito israeliano’”.

“Ricordo che un giorno un soldato della nostra unita’ fu ucciso ed il nostro comandante ci chiese di vendicarlo, così ho puntato il carro-armato casualmente in direzione di un grande edificio residenziale bianco, distante solo quattro chilometri da noi, ed ho sparato una granata verso l’undicesimo piano. Sicuramente ho ucciso civili che erano assolutamente innocenti”, ha continuato.

Ha inoltre sottolineato che l’obiettivo era di distruggere le infrastrutture di Gaza, non soltanto Hamas, affermando: “Siamo entrati nella Striscia di Gaza il 19 luglio 2014 alla ricerca dei tunnel di Hamas, tra Gaza ed ‘Israele’, ma il nostro vero obiettivo era distruggere Hamas e le infrastrutture della Striscia di Gaza”.

La ragione di tutto ciò, ha detto “Per creare il maggior danno possibile ai terreni agricoli e all’economia. Hamas doveva pagare un conto molto oneroso in modo che la prossima volta ci pensasse due volte prima di entrare in una nuova guerra contro di noi”.

“Abbiamo distrutto molti edifici palestinesi, aziende agricole e pali elettrici. Ci era stato detto di ‘evitare il più possibile le vittime civili’, ma come avremmo potuto farlo quando ci avevano chiesto di lasciare dietro di noi una tale distruzione?”, si è inoltre domandato.

Arieh ha detto: “Durante le operazioni nella Striscia di Gaza, il comandante dell’unità aveva detto ‘Se vedete qualcuno davanti al carro-armato che non scappa immediatamente, dovete ucciderlo’ dimostrando così che poteva benissimo sapere che si trattava di civili”.

Ha inoltre continuato: “Usavamo granate in quantità enormi, anche quando non vedevamo niente che si muovesse, se una finestra era aperta, le sparavamo contro. Se vedevamo un auto in movimento, le sparavamo contro un razzo. Lanciavamo missili ad oggetti in movimento e non alle persone. Non notavamo persone che si muovessero nelle zone circostanti, ma sparavamo in ogni caso”.

“Posso confermare che abbiamo visto soltanto civili, non abbiamo visto nessun combattente di Hamas. Sapevamo che loro si muovevano attraverso i tunnel”.

Arieh è uno dei circa 60 militari israeliani che hanno accettato di testimoniare in un rapporto preparato dall’organizzazione israeliana per i diritti umani Breaking the Silence.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi