Militari israeliani uccidono un bambino che lanciava sassi contro il muro di separazione.

Negli ultimi anni, l’esercito israeliano ha assassinato oltre 1400 minori palestinesi nella totale impunità e nel silenzio internazionale. Molte organizzazioni per la difesa dei diritti umani sostengono che si tratti di una "politica israeliana di sistematico omicidio di bambini".

Dal nostro corrispondente.

I militari israeliani, ieri, hanno ucciso un ragazzo palestinese nel campo profughi di Qalandia. Muhammed Farid Zaid, 15 anni, è stato colpito al cuore dai soldati che hanno sparato su un gruppo di bambini che tiravano pietre contro il muro di separazione.  

Testimoni locali hanno visto la pattuglia israeliana aprire il fuoco contro i ragazzini che stavano scappando, uccidere sul colpo Zaid e insultare gli altri.

Il portavoce dell’esercito israeliano ha riferito che le truppe hanno sparato perché i bambini stavano compiendo "atti vandalici" contro il muro.

I palestinesi accorsi sul luogo della tragedia hanno iniziato a gridare “Gestapo” e “assassini di bambini” contro i soldati, che continuavano a sparare.

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