Ministero degli Esteri “profondamente preoccupato” sulla situazione di Maher al-Akhras, prigioniero in sciopero della fame

Ramallah – WAFA. Il ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati ha espresso venerdì la sua profonda preoccupazione per la situazione sanitaria di Maher al-Akhras, un detenuto palestinese in sciopero della fame da 70 giorni per protestare contro la sua detenzione senza né accusa né processo da parte delle autorità d’occupazione israeliane.

Al-Akhras, padre di sei figli, è stato detenuto illegalmente diverse volte: nel 1989 per sette mesi, nel 2004 per due anni, nel 2009 per sedici mesi, nel 2018 per undici mesi ed infine condannato a quattro mesi di detenzione amministrativa a luglio del 2020, quando ha deciso di iniziare lo sciopero della fame. È stato trasferito con urgenza in ospedale a causa del grave deterioramento della sua salute, ma continua a rifiutarsi di essere curato fino alla fine della detenzione amministrativa illegale.

Il ministero ha condannato la pratica israeliana riprovevole ed illegale della detenzione amministrativa, che la potenza occupante impiega come strumento di punizione collettiva contro il popolo palestinese, inclusi bambini, attivisti, difensori dei diritti umani, giornalisti e parlamentari.

Ha confermato che questa politica discriminatoria dell’occupazione israeliana è imposta per reprimere ogni forma di resistenza e sopprimere la libertà del popolo palestinese.

Il ministero ha ribadito che il sistema legale israeliano, compresi i tribunali militari dell’occupazione, è complice nell’applicazione di tale regime discriminatorio contro le persone protette. “Fa parte del sistema dell’occupazione per la sottomissione [dei palestinesi] e deve essere smascherato e condannato dagli stati, dai governi, dai parlamenti di tutto il mondo e dal sistema delle Nazioni Unite nel suo insieme”, ha affermato il ministero.

“Israele è il principale responsabile della vita dei detenuti palestinesi, compresa quella del signor Maher al-Akhras. Di fronte all’ovvio disprezzo israeliano per la vita palestinese, il ministero chiede urgentemente alla comunità internazionale, compresi  governi, organizzazioni ed istituzioni internazionali pertinenti, di adempiere alle loro responsabilità ed esercitare ogni tipo di pressione su Israele, potenza occupante, per porre fine a queste politiche e pratiche illegali e disumane contro i detenuti palestinesi”.