Ministero della Salute di Gaza: 4 mila pazienti hanno urgente bisogno di cure all’estero

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Memo. Lunedì 21 dicembre, il ministero della Sanità palestinese ha annunciato che 4 mila pazienti a Gaza hanno bisogno urgentemente di trattamenti fuori dalla Striscia. Il portavoce Ashraf Al-Qidra ha invitato le autorità egiziane ad aprire il Valico di Rafah per renderlo accessibile, ha affermato Anadolu.

“La chiusura del Valico di Rafah e l’embargo di nove anni su Gaza hanno minato il sistema sanitario”, ha spiegato al-Qidra. “C’è una mancanza del 30% di medicinali per patologie croniche renali, cardiache, neoplastiche e del sangue”.

Tali dichiarazioni sono giunte durante una manifestazione organizzata al passaggio di frontiera.

Quest’anno, le autorità egiziane hanno lasciato il confine aperto soltanto durante 21 giorni. 

Nonostatnte i pazienti palestinesi cerchino di passare attraverso il Valico di Rafah per avere accesso a cure specializzate, sia in Egitto che in altri Paesi, il passaggio di Erez in Israele è un’altra opzione, sebbene limitata. Tuttavia, questo valico è “usato come trappola” dagli israeliani sui pazienti palestinesi e familiari, ha affermato al-Qidra, riferendosi alla politica israeliana di cercare di “corrompere” i palestinesi a diventare informatori in cambio di poter lasciare Gaza per trattamenti.

Il funzionario del ministero ha anche evidenziato che con l’ultima restrizione imposta ai palestinesi che cercano cure per gravi malattie, gli uomini accompagnanti devono avere almeno 55 anni e le donne almeno 50. La misura è stata criticata dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Israele sta, di fatto, politicizzando l’assistenza sanitaria. Diversi pazienti palestinesi e i loro rispettivi accompagnatori sono stati arrestati dagli israeliani a Erez.

Traduzione di F.H.L