Minorenni detenuti, oggetto di abusi e torture

Thousands of Palestinians, including children, suffer in Israeli jailsImemc. Rami al-’Alami, detenuto palestinese incaricato di sorvegliare i minorenni palestinesi incarcerati nella prigione militare israeliana ‘Ofer, ha raccontato all’avvocato del Comitato per i detenuti palestinesi che circa 100 bambini sono trattenuti presso ‘Ofer e hanno urgente bisogno di cure mediche e psicologiche, a causa delle terribili condizioni in cui vivono a cui si aggiungono abusi e torture.

Al-‘Alami ha riferito che ai ragazzini detenuti nella prigione israeliana di ‘Ofer sono negati i più semplici diritti umani, quali il diritto all’istruzione e alle cure mediche; sono trattati come adulti e continuamente molestati.

Va detto che il “consigliere legale israeliano” ha ordinato all’autorità carceraria israeliana che i ragazzini palestinesi detenuti siano trattati come adulti, specialmente per quanto riguarda la loro prolungata detenzione e il processo.

Circa 250 minorenni palestinesi sono ancora trattenuti da Israele nelle prigioni di Majeddo, ‘Ofer e HaSharon.

Sono mandati ai tribunali militari, proprio come gli altri detenuti adulti e vengono loro negati diritti fondamentali invece di essere trattati come minori, secondo quanto previsto dalla legge internazionale.

L’avvocato Hiba Masalha, parte de Comitato per i detenuti, ha riferito che molti minorenni hanno fornito testimonianze sotto giuramento rivelando le torture e gli abusi subiti, specialmente nella prigione di HaSharon.

L’avvocato racconta che il detenuto diciasettenne Noureddeen az-Zaghal, proveniente da Abu Tour nella Gerusalemme assediata, fu fatto prigioniero il 6 luglio scorso, dopo che i soldati assaltarono la sua abitazione alle due di notte.

Il ragazzo è stato ammanettato e bendato prima che i soldati lo trasportassero sulla loro jeep, obbligandolo a rimanere a terra mentre lo percuotevano.

Az-Zaghal è stato trasferito a Gerusalemme, presso l’edificio adibito agli interrogatori, dove è rimasto sotto torchio per 18 giorni, subendo torture e abusi.

“Sono stato poi trasportato alla prigione di HaSharon, non adeguata alla vita umana. È estremamente calda, con un alto tasso di umidità e sempre affollata – racconta – i materassi sporchi, rotti e deteriorati. C’erano vermi e termiti ovunque”.

L’avvocato Masalha racconta anche un altro caso, quello del diciasettenne Mahmoud Abu Teir, proveniente da Um Touba, villaggio nei pressi di Gerusalemme, rapito l’8 luglio 2014, a seguito dell’assalto dei soldati presso la sua abitazione, poco dopo la mezzanotte.

L’adolescente è stato trasferito a al-Maskobiyya dove è stato prima denudato, ammanettato, bendato e obbligato a inginocchiarsi al suolo, e poi preso a calci e picchiato dai soldati.

Mahmoud Abu Teir è rimasto sotto interrogatorio e tortura al-Maskobiyya per 18 giorni, perdendo ripetutamente i sensi.

Traduzione di Elena Ferrara