E’ morto monsignor Capucci, uomo di lotta e di fede

MONSIGNOR-CAPUCCIDi Patrizia Cecconi. E’ morto monsignor Capucci, uomo di lotta e di fede.
Monsignor Capucci ha lasciato questa terra mentre il 2017 nasceva. L’ha lasciata dopo 94 anni di vita di cui almeno 70 passati con un’idea precisa: ottenere giustizia per il popolo palestinese.

Capucci era un uomo di fede, un arcivescovo cristiano-melchita nato vicino Aleppo nel 1922 e fiero sostenitore dei diritti del popolo palestinese per la cui difesa ha passato alcuni anni nelle carceri israeliane. Accusato di cosa? Di trasportare armi per l’OLP, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. L’accusa era vera. Monsignor Capucci, interpretando il vangelo in modo corretto, portava armi per difendere un popolo schiacciato da un gigante che le armi, ben più sofisticate e abbondanti, le riceveva (e le riceve) dai suoi complici occidentali.

Fu condannato a 12 anni. Era il 1974 . Venne liberato da Israele dopo qualche anno e la sua condanna fu tramutata in esilio perpetuo per l’intercessione del pontefice Paolo VI. Per ottenere la sua liberazione vennero addotti motivi di salute. Oggi i sionisti godono della sua morte e ironizzano su motivi di salute che hanno consentito all’arcivescovo melchita di arrivare a 94 anni.

Dai nemici del Diritto universale, da coloro che calpestano le risoluzioni Onu e dai loro complici, monsignor Capucci era considerato un terrorista o quanto meno un sostenitore del terrorismo. Parola magica per distruggere ogni giusta lotta contro la barbarie dell’occupazione la quale, essendo garantita da esercito regolare e ben armato, pur se produce morte e terrore non viene catalogata come terrorista.

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