Nablus, rappresaglia contro i palestinesi dopo l’uccisione di un colono israeliano

Nablus-InfoPal. Nel pomeriggio di martedì 30 aprile, centinaia di coloni israeliani hanno condotto diversi attacchi contro i cittadini delle città di Nablus e Tulkarem, in seguito all’accoltellamento di un colono di Yitzhar, avvenuto al posto di blocco di Za’atara, per mano di un giovane palestinese.

Testimoni oculari hanno riferito di centinaia di coloni dell’insediamento di Yitzhar (costruito sui territori del villaggio di Burin, a Nablus), che hanno intercettato e preso a sassate due autobus con a bordo studenti palestinesi in gita scolastica. I due veicoli sono usciti di strada e più di 50 studenti sono rimasti lievemente feriti, alcuni trasferiti in ospedale, mentre altri sono stati colti dal panico.

I testimoni hanno aggiunto che i coloni hanno trattenuto i due autobus, rompendone i vetri e cercando di darli alle fiamme.

Fonti giornalistiche locali hanno reso noto che un gruppo di coloni infuriati, mascherati e armati hanno appiccato il fuoco ad alcuni pneumatici, appostandosi sulle intersezioni stradali di Nablus e lanciando pietre contro le auto palestinesi, con un bilancio di decine di veicoli distrutti.

Dal canto loro, i coloni di Givat Gilad, l’insediamento vicino al villaggio di Far’ata (ovest di Nablus), hanno attaccato le terre palestinesi vicine all’insediamento, appiccandovi il fuoco, e hanno aggredito i veicoli dei cittadini palestinesi, nelle vicinanze del villaggio di ‘Anab, ad est di Tulkarem.

Secondo quanto riferito dalle fonti, i coloni di Yitzhar hanno dato fuoco ai terreni coltivati a Burin, e incendiato alberi di ulivo a Hawara e nei villaggi di Asira al-Qibliya, Madma e Urif, con decine di alberi distrutti dalle fiamme. Mentre le aggressioni dei coloni continuano fino a questo momento.

In un contesto correlato, le forze di occupazione hanno trattenuto circa un migliaio di persone al posto di blocco di Za’atara, a Nablus, dopo la chiusura dello stesso, avvenuta in seguito all’accoltellamento del colono israeliano.