NAKBA. Esattamente sessanta anni fa, il 14 maggio del 1948…

Riceviamo da Al-Awda Italia e pubblichiamo.

Esattamente sessanta anni fa, il 14 maggio del 1948:

– nel distretto di Acri, vennero conquistati i villaggi di al-
Sumayriyya, di al-Zib e di al-Bassa, e i loro abitanti furono
espulsi. Al-Zib, che era il centro della resistenza, fu bombardato
fino a che la popolazione civile non fu costretta a fuggire, e poi
raso al suolo. Ad al-Bassa, molti fuggirono prima dell’arrivo delle
forze sioniste, sebbene alcuni rimanessero. Secondo il racconto di
alcuni testimoni, i soldati israeliani ammassarono quelli che erano
rimasti indietro dentro la chiesa locale. I soldati procedettero
all’esecuzione di alcuni tra gli abitanti del villaggio più giovani ,
poi ordinarono agli altri di bruciare i corpi.

– Abu Shusha, situata vicino ad al-Ramla, venne parimenti occupata.
Le truppe israeliane che occupavano la cittadina compirono un
massacro dei suoi abitanti. Dalle 60 alle 70 persone furono
assassinate prima del 21 maggio, mentre il resto degli abitanti venne
espulso.

– Jaffa cadde nelle mani delle forze sioniste. Dei 70.000-80.000
Arabi che risiedevano nella città, ne rimase solamente un numero
compreso tra i 3.600 e i 4.100. La maggior parte degli abitanti di
Jaffa fu spinta verso il mare e costretta a fuggire con alcune
imbarcazioni, finendo in altre città costiere palestinesi come Gaza
o, più lontano ancora, in Egitto e in Libano.

Nasceva lo Stato di Israele, e nasceva sulla base della violenza
sistematica e feroce, dell’espulsione della popolazione indigena,
della pulizia etnica: 750.000 Palestinesi venivano cacciati dalle
loro case e circa 400 villaggi venivano distrutti.

Ma – come ricorda lo storico Ilan Pappe – in Israele "il valore di
uno Stato a base etnica è ancora al di sopra di qualunque diritto
umano o civile".

E, difatti, l’opera sistematica di pulizia etnica da parte di Israele
ancora oggi non è terminata.

(http://palestinanews.blogspot.com/2008/05/in-questo-stesso-giorno-
nel-1948.html)

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