Navi da guerra israeliane aprono il fuoco sui pescatori al largo della costa di Gaza

Gaza-Maan. Martedì, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro i pescatori al largo della costa sud della Striscia di Gaza, in violazione dell’accordo di cessate il fuoco raggiunto con le fazioni palestinesi una settimana fa.

I pescatori palestinesi hanno riferito a Ma’an che navi da guerra israeliane hanno fatto uso di mitragliatrici per sparare ai pescherecci mentre navigavano entro il limite di sei miglia nautiche.

Non sono stati segnalati feriti.

Una portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che i pescatori “sono usciti dalla zona di pesca designata”, e che i soldati della marina hanno sparato colpi di avvertimento in aria.

I pescatori sono poi “tornati indietro”, ha detto la portavoce.

Prima del recente accordo, le forze israeliane avevano obbligato i pescatori di Gaza entro un limite di tre miglia nautiche, aprendo il fuoco contro chi si allontanava ulteriormente, nonostante i precedenti accordi israeliani che avevano stabilito un limite di 20 miglia. Le restrizioni hanno paralizzato l’industria della pesca di Gaza e impoverito i pescatori locali.

L’accordo per il cessate il fuoco raggiunto il 26 agosto prevedeva che Israele estendesse immediatamente la zona di pesca al largo della costa di Gaza, permettendo ai pescatori di navigare fino a sei miglia nautiche dalla costa, e che avrebbe continuato a ampliare l’area poco per volta. Secondo i termini dell’accordo, Israele ha anche accettato di allentare l’assedio sull’enclave costiera.

Altre questioni irrisolte, come la costruzione di un porto e di un aeroporto, il rilascio dei prigionieri, e la smilitarizzazione delle fazioni di Gaza dovrebbero essere negoziate un mese più tardi, al Cairo.

L’attacco di Israele a Gaza è durato sette settimane, ha ucciso più di 2.100 palestinesi e ne ha ferito più di 11 mila, la maggior parte dei quali civili. Anche 71 Israeliani sono morti nei combattimenti, 66 di loro erano soldati.

Traduzione di Edy Meroli