Nel 2019, 60 giornalisti palestinesi sono stati colpiti da proiettili israeliani

Memo. Il Forum dei Giornalisti Palestinesi ha fortemente condannato l’attacco deliberato nei confronti del fotoreporter Muath Amarneh, avvenuto venerdì 15 novembre durante il suo lavoro a Hebron.

Il fotoreporter palestinese Muath Amarneh si trova all’ospedale di Hadassah a Gerusalemme da venerdì, quando è stato colpito ad un occhio mentre stava coprendo una protesta a Surif, vicino ad Hebron.

“Una volta iniziati gli scontri, io mi trovavo in piedi di lato, con un giubbotto antiproiettile con su la scritta stampa e un casco”, ha dichiarato il 35enne all’agenzia stampa AFP, martedì.

“Improvvisamente ho sentito qualcosa colpirmi l’occhio, ho pensato fosse un proiettile di gomma o una pietra. Mi sono portato la mano all’occhio e non ho trovato niente”, ha aggiunto. “Non riuscivo a vedere e il mio occhio se ne era completamente andato”.

I dimostranti hanno indossato bende o coperto i propri occhi in segno di solidarietà per Muath, nella Striscia di Gaza.

Il Forum dei Giornalisti Palestinesi ha confermato che il recente crimine israeliano è avvenuto nel contesto di una serie di atti terroristici israeliani, i quali hanno come obiettivo civili e giornalisti.

L’occupazione ha mostrato il livello più alto di inosservanza di tutte le leggi e degli accordi internazionali e umanitari, ha dichiarato il forum, aggiungendo che il silenzio permette alle forze di occupazione di continuare a commettere crimini contro media e civili palestinesi.

Il forum ha richiesto di trattenere i leader dell’occupazione israeliana affinché vengano chiamati a rispondere degli attacchi nei confronti dei giornalisti. Ha anche fatto richiesta alla Federazione Internazionale dei Giornalisti e all’Unione Araba dei Giornalisti per azioni immediate per proteggere i giornalisti palestinesi dall’oppressione dell’occupazione e per porre fine ai crimini nei loro confronti.

Quest’anno almeno 60 giornalisti sono stati colpiti da proiettili, altri 43 sono stati feriti da bombe sonore, mentre altri 170 sono stati percossi o esclusi ad eventi e manifestazioni.

Dieci sono stati arrestati e giornalisti sono imprigionati.

Traduzione per InfoPal di Laura Della Ciana