Netanyahu: da limitare le concessioni ai Territori Occupati

Durante un incontro con il Consigliere per la sicurezza nazionale USA James Jones, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rifiutato di attenuare le limitazioni imposte alla Striscia di Gaza. Tra le altre cose, si è dichiarato contrario ad aprire in modo permanente i passaggi di confine, almeno finché il soldato israeliano tenuto in ostaggio dai mujahidin, Gilad Shalit, non venga liberato. Netanyahu ha quindi precisato che, per quanto riguarda la Striscia, Israele permetterà soltanto l'entrata di aiuti umanitari, mentre in Cisgiordania verrà concessa quella che lui stesso ha definito un'attenuazione massima delle restrizioni attualmente in vigore nella regione. Fonti israeliane hanno infatti riportato ieri che lo stato sionista ha fatto entrare nella Striscia quantità limitate di cemento e materiali edili. È la prima concessione di questo tipo accordata dall'occupazione dalla fine della guerra di fine 2008 – inizio 2009. L'ingresso del materiale da costruzione, in particolare, è stato stabilito dopo la presentazione da parte di un inviato speciale ONU in Medio Oriente di un piano per l'edificazione di dieci strutture finanziate dalle Nazioni Unite. Sulla questione degli insediamenti nei Territori Occupati, compresa Gerusalemme Est, l'inviato USA George Mitchell e lo stesso Netanyahu avrebbero invece dichiarato di essere vicini a un accordo. Durante un discorso tenuto martedì al distaccamento di Sicurezza nazionale dell'Università Ebraica, il primo ministro ha inoltre sostenuto che i palestinesi non vorrebbero l'autorità di Hamas nella Striscia di Gaza. Ha quindi ribadito che il futuro stato palestinese dovrebbe essere privo di armi, mentre dall'altra parte ha aggiunto che è essenziale sviluppare l'economia dei Territori Palestinesi.

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