Ni’lin, arresti, danni e vandalismo dei soldati israeliani

Nilin-village.com. Alle 02:30 di mercoledì notte, un ingente dispiegamento di soldati israeliani ha assaltato il villaggio di Ni’lin e ha attaccato la casa di Abedel Kader Nafi, di 22 anni. I soldati hanno sfondato la porta mettendo sottosopra la casa prima di arrestare Nafi. Successivamente, il giovane palestinese è stato portato nel carcere di al-Jalama, considerato da molti il peggior carcere in Israele.

L’assedio e le incursioni notturne non sono bastate per punire collettivamente i palestinesi, l’esercito ha cominciato ad invadere il villaggio in pieno giorno. Mercoledì, alle tre del pomeriggio, circa, dieci jeep militari sono entrate nel villaggio. I soldati hanno iniziato ad attaccare negozi per romperne i contenuti e rubare computer e macchine fotografiche. Gli abitanti del villaggio si sono riuniti nel tentativo di respingere i soldati. Hanno lanciato pietre e la violenza dei soldati si è intensificata. Essi hanno iniziato a sparare candelotti di gas lacrimogeno a caso e, qualche volta, direttamente contro la folla che si era radunata in strada. Un candelotto sparato direttamente contro una persona è potenzialmente letale.

La situazione si è poi peggiorata e i soldati hanno iniziato a sparare proiettili ricoperti di gomma e munizioni vive contro i palestinesi. Quattro persone sono rimaste ferite, fortunatamente, solo una si è dovuta ricoverare in ospedale. Durante l’incursione, durata un’ora e mezza, dieci negozi sono stati perquisiti dai soldati e sei computer e telecamere sono state rubate.

I soldati sono tornati più tardi, nella notte, in un gran numero a bordo di una jeep. Intorno alle due di notte, essi hanno assaltato la casa di Kathem Kawaja, 34 anni, e lo hanno arrestato. Kathem, padre e marito, perse un occhio a causa di un proiettile di metallo ricoperto di gomma che lo colpì durante le proteste contro il muro avvenute nel 2004.

Nella giornata di giovedì 31 ottobre, i soldati sono tornati ancora con 15 jeep militari. Come il giorno prima, essi sono entrati nel centro del paese, dove hanno iniziato a razziare i negozi, rompendo telecamere e computer. Le porte di diversi negozi sono state scassinate. Questa volta, i soldati sono rimasti nel villaggio per circa tre ore, durante questo periodo, sono riusciti a rompere la telecamera del Comitato popolare di Ni’lin. In passato, la telecamera è stata impiegata per documentare le violazioni dell’esercito israeliano nel villaggio.

Utilizzando una jeep con una mitragliatrice a bordo, i soldati hanno sparato centinaia di candelotti di gas lacrimogeno. La mitragliatrice, nota ad alcuni come, La Tempesta, può sparare fino a 32 candelotti alla volta, creando un’enorme nuvola di gas lacrimogeno che copre la terra e provoca degli effetti devastanti sulle donne, i bambini e gli uomini, senza distinzione. Ancora una volta, i candelotti di gas lacrimogeno hanno colpito le case dei civili nel villaggio, rompendo le finestre e causando gravi danni durante il loro percorso. 14 persone sono state colpite dai proiettili di metallo ricoperti di gomma e, una persona si è dovuta ricoverare in ospedale.

Ritirandosi dal villaggio, i soldati israeliani hanno tagliato il cavo che forniva Ni’lin di energia elettrica.

Nelle ultime settimane, le incursioni israeliane nel villaggio sono diventate quotidiane e, hanno sfinito i cuori e le menti degli abitanti. Tuttavia, il villaggio resta unito nella sua lotta contro il Muro dell’apartheid e l’occupazione delle sue terre. Fino al 31 di ottobre, l’ingresso del villaggio era ancora bloccato dai soldati israeliani.