Non s’arresta il terrorismo israeliano contro la popolazione inerme di Gaza: più di 360 morti (famiglie intere) e oltre di 1700 feriti.

 

 

Gaza – Infopal. Le forze di occupazione israeliane continuano il loro lavoro criminale massacrando altri civili della Striscia di Gaza.

Fonti locali nel campo profughi di al-Breij, della Striscia di Gaza, hanno riferito che gli aerei da guerra hanno scaricato tonnellate di bombe ed esplosivi contro una moschea, ieri sera.

La moschea conteneva un asilo.

9 ora locale. Continua a salire il numero delle vittime dell’ininterrotto massacro israeliano, autorizzato da tutti i governi del mondo, quello italiano compreso: i morti sono più di 360 e i feriti oltre 1700, di cui almeno 300 sono in gravi condizioni.

I micidiali aerei F16 e apache, made in USA, continuano i loro bombardamenti, giorno e notte.

Ieri sera hanno iniziato a bombardare il porto e le acque di Gaza, all’alba di oggi hanno colpito massicciamente la zona dei ministeri e hanno ucciso 10 cittadini palestinesi e feriti diverse decine. Gli aerei israeliani hanno anche attaccato diverse zone di Gaza.

I testimoni oculari hanno riferito che l’aviazione da guerra israeliana ha lanciato più di 20 missili contro il quartiere dei ministeri, a ovest di Gaza, il Club sportivo ash-Shams, la postazione della marina, e l’ex sede della sicurezza preventiva.

I testimoni hanno confermato che i missili sono stati lanciati in un lasso di tempo di meno di 5 minuti. Le ambulanze non riescono a raggiungere le vittime.

Il dott. Basem Naim, ministro della sanità a Gaza, ha confermato la presenza di decine di corpi ancora sotto le macerie.
Naim ha anche riferito che le forze di occupazione non bombardano soltanto le sedi ufficiali ma anche le case dei cittadini e le associazioni private.

Ieri all’alba, le forze di occupazione israeliane hanno bombardato la moschea del campo profughi di Jabalia. Sono già 6 le moschee distrutte.

Hanno abbattuto anche una modesta casa vicino alla moschea, uccidendo nel sonno 5 sorelline in età tra i 4 e 17 anni: Jawaher, Dina, Samar, Ikram e Tahrir.

Il ministro ha chiesto al mondo arabo ed islamico di inviare medici, medicine e attrezzature per installare ospedali da campo e potere soccorrere subito i feriti.

Invece, per quanto riguarda le polemiche sul trasferimento dei feriti attraverso il valico di Rafah, Naim ha riferito “delle difficoltà di spostamento fuori dalla Striscia di Gaza, perché molti di loro sono gravissimi, e trasferirli da altre parti può metterne in pericolo la vita. Non abbiamo dimenticato, ultimamente, il decesso di 6 feriti ad al-Arish in Egitto”.

Il ministro ha ringraziato i paesi che hanno inviato aiuti, soprattutto il Qatar, l’Arabia Saudita e la Libia, e ha rinnovato la richiesta all’Egitto affinché ne semplifichi l’ingresso attraverso il valico di Rafah. Ha domandato anche di aprire il valico per permettere l’ingresso dei medici che hanno espresso la volontà di prestare soccorso ai feriti della Striscia di Gaza.

Rappresaglie. Le brigate Qassam, ala armata di Hamas, ha lanciato 57 razzi artigianali conto obiettivi israeliani, come rappresaglia della carneficina in corso a Gaza.

La polizia israeliana ha reso noto che un soldato è rimasto ucciso a Nahal O, mentre 7 altri sono stati feriti. 2 coloni sono stati uccisi nel porto di Ashdod e altri feriti.

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