A novembre 100 violazioni israeliane contro le moschee al-Aqsa e Ibrahimi

MEMO. Israele sta sfruttando il silenzio internazionale ed arabo per creare nuove realtà geografiche e demografiche nella Gerusalemme occupata, secondo quanto riportato domenica dall’agenzia di stampa Safa, citando il ministro palestinese del Waqf , il dipartimento dei beni religiosi islamici, Sheikh Yousif Ideis.
 
Il ministro crede che le aggressioni israeliane alla moschea di al-Aqsa e alla città santa di Gerusalemme aumenteranno a seguito del riconoscimento statunitense come capitale indivisa di Israele.
 
Il ministro ha anche sottolineato che a novembre l’occupazione israeliana ha compiuto più di 95 violazioni contro la moschea al-Aqsa nella Gerusalemme Est occupata e contro la moschea di Ibrahimi, nella città occupata di Hebron, in Cisgiordania.
 
Nel frattempo, ha affermato che l’occupazione israeliana sta ebraicizzando Gerusalemme isolando i quartieri residenziali palestinesi. Ha anche osservato che Israele sta cambiando la città attraverso la sua politica di ebraicizzazione di “ogni sito islamico ed arabo”, gli scavi e la demolizione di cimiteri arabi e musulmani.
Ha aggiunto che impedire ai palestinesi e agli arabi di entrare nella moschea al-Aqsa o nella città di Gerusalemme e porre delle restrizioni ai fedeli contribuisce a cambiare la natura della città.
 
Il ministro ha rivelato che l’occupazione israeliana ha rafforzato le misure di sicurezza intorno alla Porta dei Leoni e alla Città Vecchia istituendo ampi posti di blocco.
 
Allo stesso tempo, ha affermato che i coloni israeliani hanno aumentato le loro incursioni nella moschea al-Aqsa e hanno aumentato l’esecuzione dei loro rituali all’interno dei cortili della moschea.