Nuovo rapporto di B'Tselem: colonie israeliane triplicate dai giorni di Oslo

an-Nasira (Nazareth) – Infopal. Un rapporto pubblicato B'Tselem, organizzazione israeliana per i diritti umani, rivela che nonostante le colonie illegali di Israele siano costruite su un 1% della Cisgiordania esse godono di un controllo del 42% del territorio.

Il rapporto, dal titolo “Tutti gli espedienti della pianificazione”, è il frutto di una ricerca condotta su dati e documentazioni ufficiali di Stato, mappe militari e altre informazioni fornite dal gen. israeliano Spiegel.

B'Tselem conferma che la “straordinarietà dei progetti coloniali israeliani sta nel pretesto di sfidare la legislazione internazionale e di essere tutelati da quella nazionale che consente il controllo di ampie porzioni di territorio palestinese”.

Si legge nel rapporto: “Mentre lo Stato di Israele arguisce che le colonie siano costruite su terre di proprietà israeliana, foto e mappature dimostrano il contrario. Rispetto al 2009, gli ultimi progetti coloniali israeliani interessano il 21% di terra palestinese, mentre per il 66% si tratta di territorio internazionalizzato”.

Dal 2004 alla fine del 2009 la presenza coloniale in Cisgiordania aumenta del 28%, portando il numero dei coloni da 235.263 a 301.200.

Il dato non include lo stato in cui versa Gerusalemme est.

Il picco si è toccato nel 2008, e dai giorni di Oslo il numero di colonie può dirsi triplicato.

I dati dell'Ufficio di statistica indicano che dal 2006 sono aumentati i flussi d'immigrazione verso le colonie.

Si parla di un aumento del 20%, dato che non si riscontra invece nel resto delle città israeliane.

Nelle conclusioni del rapporto si leggono rimandi alla legislazione internazionale e all'obbligo di Israele di evacuare le colonie, di congelare i suoi progetti, di procedere anzi al risarcimento per le terre sottratte e devastate, con parallela abolizione del sistema d'incentivi di cui beneficiano i coloni che scelgono di vivere negli insediamenti illegali.

Ad oggi, il Ministro della Giustizia israeliana si è rifiutato di rispondere a B'Tselem, l'organizzazione che ha redatto questo rapporto.

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