Obama: ‘Stato palestinese entro le frontiere occupate da Israele nel 1967’

Washington – Agenzie. “Uno Stato palestinese indipendente entro le frontiere occupate da Israele nel 1967” è quanto ha chiesto il presidente statunitense Barak Obama ieri, 19 maggio.

“Crediamo che le frontiere tra Israele e Palestina debbano essere quelle del 1967, reciprocamente accettate e riconosciute e in totale sicurezza”.
Nel 1967 Israele occupò la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e Gerusalemme est.

Il discorso di Obama non poteva restare ignorato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, il cui intervento è atteso oggi a Washington.

Netanyahu ha infatti subito messo in chiaro: “Israele ritiene di dover mantenere il controllo sulla Cisgiordania, compresa una sezione lungo la frontiera con la Giordania, considerata 'di vitale importanza per la propria sicurezza'”.

Non ne ha fatto mistero il premier israeliano cha ha subito rassicurato che “questo sarà quanto ribadirà ad Obama”.

Con tutta probabilità Obama rinvierà – come è stato in passato – questioni come Gerusalemme e profughi palestinesi all'ultima fase degli eventuali negoziati di pace, lasciando a intendere in tal modo, che Israele può continuare indisturbato nel mantenere le proprie colonie illegali in Cisgiordania e nella Gerusalemme est occupata.

In altre circostanze Obama si era esposto per commentare le rivolte nel mondo arabo e spesso le aveva comparate con quella per i diritti civili in America affermando che “la repressione non avrebbe portato a nulla”.

Tuttavia, anche Obama è consapevole del diverso grado di attenzione che riceve quando interviene a proposito di Israele e Palestina.

Ma è risoluto Obama quando afferma: “Israele ha tutto il diritto all'autodifesa” e non nasconderà le proprie perplessità in merito all'unità di governo tra Fatah e Hamas, avvertendo i palestinesi “questo sarà un punto problematico per Israele” aggiungendo “d'altra parte come possiamo negoziare con uno Stato che si dimostra riluttante a riconoscerne l'esistenza (di Israele, ndr)?”

Nel discorso di Obama ieri, c'era un altro ammonimento rivolto ai palestinesi “Un fallimento nella mediazione Usa non troverà successo preso l'Assemblea generale Onu a settembre prossimo”.

“Si tratta di atti simbolici per isolare Israele che non condurranno a uno Stato indipendente”.

Ammonimenti per i palestinesi e fiducia verso Israele da parte statunitense: “Credo nelle concessioni da parte israeliana nell'ambito di un processo di pace”.

Poi, forse intenzionato a dimostrare una qualche coerenza al resto della regione mediorientale, il discorso di Obama volge di nuovo in direzione dei palestinesi quando chiede: “Lo Stato palestinese non sia 'smilitarizzato'”.

http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=389392

http://www.presstv.ir/detail/180798.html

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