OCHA: IOA hanno demolito 689 edifici palestinesi dall’inizio di gennaio 2020

Gerusalemme occupata – PIC. Yvonne Haley, coordinatrice ad interim dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari per i Territori palestinesi occupati (OCHA), ha dichiarato giovedì che le autorità d’occupazione israeliane (IOA) hanno demolito 689 strutture in Cisgiordania e a Gerusalemme dall’inizio di quest’anno.

La coordinatrice facente funzione dell’OCHA ha spiegato che le demolizioni avvenute quest’anno sono state le più numerose dal 2016, e hanno causato lo sfollamento di 869 palestinesi.

Haley ha chiesto ad Israele di fermare le demolizioni illegali poco dopo che decine di palestinesi sono rimasti sfollati nella Valle del Giordano.

“Ricordo a tutte le parti che la distruzione massiccia di proprietà e lo sfollamento di persone protette in un’area occupata costituiscono gravi violazioni della Quarta Convenzione di Ginevra”, ha affermato Haley in una dichiarazione.

Ha anche osservato che la vulnerabilità della popolazione sta diventando più complicata con l’inizio dell’inverno e con la pandemia di Covid-19 in corso.

Secondo Haley, le IOA hanno demolito case ed edifici nel villaggio di Humsa al-Buqiʻa, nella Valle del Giordano, provocando lo sfollamento di 73 persone, tra cui 41 bambini.

“Tre quarti della popolazione del villaggio ha perso le proprie case, rendendo questo il più grande […] sfollamento […] in più di quattro anni”, ha spiegato Haley.

L’OCHA ha dichiarato che le agenzie umanitarie hanno visitato il villaggio e registrato la distruzione di 76 edifici, più di qualsiasi altra singola demolizione avvenuta negli ultimi dieci anni. La demolizione di proprietà include case, recinti per animali, servizi igienici e pannelli solari che erano essenziali per il sostentamento ed il benessere dei membri della comunità, i cui diritti sono stati violati.

“La mancanza di permessi di costruzione rilasciati dalle IOA è solitamente citata come motivo della demolizione, anche se a causa del sistema di pianificazione restrittivo e discriminatorio, i palestinesi raramente possono ottenere tali permessi”, ha affermato Haley.

Ha aggiunto che le demolizioni sono progettate per costringere i palestinesi a lasciare le loro case.

Haley ha spiegato: “Il villaggio di Humsa al-Baqi’a è uno dei 38 villaggi beduini situati parzialmente o completamente all’interno di un campo dichiarato da Israele come ‘sito di esercitazioni militari’ nella Valle del Giordano. Inoltre, il villaggio è una delle comunità più vulnerabili della Cisgiordania con accesso limitato a istruzione, servizi sanitari, acqua, servizi igienici ed infrastrutture elettriche”.