OCHA: nel 2019, Israele ha confiscato e demolito ben 617 strutture palestinesi

PIC. L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) ha affermato che le autorità di occupazione israeliane hanno confiscato o demolito ben 617 strutture palestinesi in Cisgiordania, sfollando 898 palestinesi.

Secondo l’OCHA, le nuove cifre sono notevolmente più elevate rispetto a quelle documentate nel 2018. Ha inoltre aggiunto che più del 20% delle strutture prese di mira nel 2019 e circa il 40% di tutte le strutture di aiuto finanziate dai donatori erano situate in zone di tiro, che coprivano il 30% dell’area C.

In un rapporto recentemente pubblicato che comprende il periodo dal 10 al 23 dicembre, l’OCHA ha riferito che le autorità di occupazione israeliane, a causa della presunta mancanza di permessi di costruzione, hanno distrutto o costretto le persone a demolire 29 strutture nell’area C e a Gerusalemme est nelle ultime due settimane, sfollando 45 palestinesi e colpendo oltre 100 altri.

Dodici delle strutture prese di mira, di cui cinque precedentemente fornite come assistenza umanitaria, si trovavano in tre comunità di pastori situate in aree designate come zone di tiro per l’addestramento militare nei governatorati di Tubas, Nablus e Gerico.

Secondo quanto riportato dall’OCHA, proprio durante una delle demolizioni in una zona di fuoco a est di Nablus, le forze di occupazione israeliane hanno sradicato o tagliato circa 2.500 piante di alto fusto e alberelli.

Gli alberi facevano parte di un’area ricreativa (descritta anche dai palestinesi come una “riserva naturale”) al servizio di circa 14.000 residenti nella città vicina di Beit Furik e nella comunità di pastori di Khirbet Tana.

Nello stesso periodo, a circa 80 contadini palestinesi di tre villaggi del governatorato di Salfit è stato negato l’accesso alla loro terra dietro il muro dell’apartheid in Cisgiordania, dopo che le autorità israeliane di occupazione hanno confiscato i loro permessi di ingresso.

Nelle ultime due settimane, un totale di 129 palestinesi, tra cui 44 bambini, sono stati feriti dalle forze israeliane durante le manifestazioni della Grande Marcia del Ritorno vicino alla barriera che divide Gaza e i Territori del 1948.

L’OCHA ha sottolineato che un palestinese di 18 anni è stato colpito e ucciso dalle forze israeliane il 17 dicembre a est di Khan Younis, nel sud di Gaza, mentre si avvicinava alla frontiera. Il suo corpo è stato trattenuto dalle autorità israeliane.

In almeno altre 15 occasioni, le forze israeliane hanno aperto il fuoco in aree adiacenti alla barriera di confine mentre applicavano restrizioni di accesso; non sono stati segnalati feriti. Le forze israeliane hanno effettuato un’incursione e un’operazione di livellamento del terreno vicino alla frontiera. In Cisgiordania, 14 palestinesi, tra cui almeno 3 bambini, sono stati feriti e arrestati dalle forze israeliane in diversi incidenti. Sono state eseguite in loco un totale di 154 operazioni di perquisizione e arresto di almeno 146 palestinesi, 17 dei quali erano bambini.

Per quanto riguarda gli assalti dei coloni, 4 palestinesi sono rimasti feriti; circa 330 ulivi e sette veicoli sono stati danneggiati in otto attacchi in Cisgiordania nelle ultime due settimane.

Traduzione per InfoPal di Rachele Manna