OCHA: nelle ultime due settimane, Israele ha demolito 19 strutture palestinesi

Gerusalemme-WAFA. Secondo l’OCHA, durante le ultime due settimane, le autorità israeliane di occupazione hanno demolito, o forzato i palestinesi a demolire, 19 strutture in Cisgiordania e Gerusalemme Est, dislocando 22 persone e compromettendo le vite di altre 130.

Nel suo rapporto bisettimanale sulla protezione dei civili, l’Ufficio delle Nazioni Unite  per gli affari umanitari (OCHA) ha dichiarato che, fino ad ora, nel 2020, sono state 35 le strutture demolite o confiscate in Cisgiordania, dieci delle quali erano state finanziate da donatori. Durante la demolizione di una struttura residenziale nel villaggio di Rifa’iyya, vicino a Hebron, sono scoppiati scontri. Le altre nove strutture che sono state distrutte si trovavano a Gerusalemme Est.

Durante tre diversi incidenti, nel quartiere di Jabal al-Mukabbir a Gerusalemme Est, tre famiglie palestinesi sono state costrette ad abbattere le proprie abitazioni, pregiudicando la vita di 12 persone. Altre cinque delle strutture prese di mira si trovavano nella comunità di Bir Onah e nel villaggio di Al-Walaja, separate dal resto di Gerusalemme Est dal Muro di Annessione. Inoltre, anche una struttura residenziale nel quartiere di Beit Hanina è stata distrutta, dislocando una famiglia di quattro persone, inclusi due bambini.

Il 19 gennaio, una famiglia allargata di rifugiati palestinesi, comprendente tre nuclei familiari, è stata a rischio di sfratto forzato dai loro tre appartamenti nell’area di Silwan, a Gerusalemme Est, a seguito di una sentenza delle corte israeliana in favore di una compagnia coloniale, la quale rivendicava la proprietà sulla terra. Sono più di 80 le famiglie palestinesi colpite da un’ingiunzione di sfratto voluta dalla stessa organizzazione.

Nello stesso periodo, successivamente a otto attacchi da parte di coloni, nove palestinesi sono rimasti feriti, una costruzione è stata danneggiata e sono stati commessi diversi atti di violenza. Nel villaggio di Madama, vicino a Nablus, un gruppo di circa 30 coloni israeliani dell’insediamento di Yitzhar ha attaccato e lanciato pietre contro una casa, ferendo una donna palestinese incinta e causando danni all’abitazione. Durante un altro incidente, sulla 60° strada, vicino a Hebron, un uomo e una famiglia composta da sette persone, inclusi 5 bambini e una donna, sono rimasti feriti dopo che un colone israeliano ha lanciato dei sassi contro i loro veicoli. Durante altre due occasioni, coloni israeliano hanno distrutto 67 ulivi e altri alberi nel villaggio di Sawiya, a sud di Nablus.

Altri due attacchi hanno avuto luogo a Battir e Yasuf, in cui coloni hanno danneggiato due abitazioni e hanno bucato gli pneumatici di due veicoli. Inoltre, hanno fisicamente aggredito e ferito un volontario internazionale che accompagnava dei pastori palestinesi nel villaggio di At-Tuwain, vicino a Hebron.

Nella Striscia di Gaza, il 14 e il 15 gennaio, aerei israeliani hanno sparso erbicidi su terre coltivate palestinesi vicino alla barriera di separazione.

Traduzione per InfoPal di M.N.