OMS: a Gaza 3 bambini al mese resi disabili per il resto della vita

MEMO. Almeno tre bambini nella Striscia di Gaza diventano permanentemente disabili ogni mese a causa dei conflitti armati e delle violazioni israeliane, come rivelano i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Il rapporto dell’OMS, pubblicato venerdì 31 maggio, ha citato i dati raccolti tra marzo 2018 e marzo 2019 e ha dichiarato che nell’ultimo anno 172 abitanti di Gaza sono rimasti feriti in modo tale da renderli disabili a vita, 36 di loro sono minori, questo significa che viene colpita una persona un giorno sì e uno no.

Le amputazione costituiscono la schiacciante maggioranza  delle invalidità permanenti, la causa più comune sono le ferite d’arma da fuoco ad alta intensità con le conseguenti 121 amputazioni. Le agenzie e le organizzazioni sanitarie hanno avvertito che il numero potrebbe aumentare se i servizi medici di Gaza non saranno resi più adeguati urgentemente.

Il rapporto afferma che questi servizi sanitari da adeguare riguarderebbero da 1.209 a 1.746 pazienti che hanno richiesto un trattamento terziario specializzato per riprendersi dalle ferite e hanno avvertito che “senza questo trattamento reso disponibile a Gaza, il numero di amputazioni potrebbe aumentare drasticamente nel 2019”.

Durante lo scorso anno, il fuoco israeliano ha ucciso circa 305 Palestinesi a Gaza e ne ha feriti 28.104; il 92% erano maschi e l’8%  femmine. Dei feriti, il 22% – cioè  4.673 – erano minorenni.

La stragrande maggioranza delle ferite che cambiano la vita sono state inflitte durante la Grande Marcia del Ritorno, una serie di proteste settimanali lungo il confine di Gaza, organizzate per chiedere il diritto palestinese di tornare alle case che sono stati costretti a lasciare per far posto alla creazione dello stato di Israele nel 1948. La manifestazione è diventata cruenta quando le forze israeliane hanno sparato su pacifici manifestanti palestinesi con proiettili e lacrimogeni.

Il gas lacrimogeno in particolare è stata  la causa più significativa di lesioni generali, con 10.768 colpiti, mentre un totale di 6.872 ferite da proiettili costituisce il 25% delle lesioni, la maggior parte agli arti superiori e inferiori.

Inoltre, gli attacchi israeliani agli ospedali e ai  centri medici negli ultimi anni hanno esacerbato la crisi sanitaria nell’enclave, ostacolando i servizi medici e l’appoggio di team medici di emergenza stranieri. Ciò ha messo a dura prova il già fragile sistema sanitario di Gaza, che soffre di mancanza di personale, di aggiornamento delle tecnologie e delle risorse mediche essenziali che sono peggiorate a causa del blocco imposto su terra, mare, cielo, alla Striscia da Israele dal 2007.

“Gli interventi sui traumi a Gaza non sono solo una risposta all’emergenza, ma anche un investimento a lungo termine per costruire la capacità del sistema sanitario di affrontare le lacune critiche del servizio che persistono da anni”, ha affermato Gerald Rockenschaub, capo dell’ufficio OMS per i Territori Palestinesi Occupati.

(Nella foto: Gaza, 3 settembre 2018 – Ali Jadallah – Agenzia Anadolu. Lo studente palestinese Mohammed Abu Hussain di Gaza, ha perso una gamba dopo essere stato colpito da un cecchino israeliano durante le manifestazioni della “Grande Marcia per il Ritorno”, su una sedia con le stampelle nel parco giochi della sua scuola nella città di Gaza).

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli