ONU: 90 palestinesi senzatetto dopo 70 demolizioni da parte delle IOF

Territori palestinesi occupati – MEMO. Le forze d’occupazione israeliane hanno demolito almeno 70 edifici palestinesi nella Cisgiordania occupata, lasciando 90 palestinesi senza un tetto, secondo quanto rivelato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (UNOCHA).

Nella sua relazione bisettimanale, l’organizzazione internazionale ha dichiarato che i dati si riferiscono al periodo dal 2 al 15 giugno.

“Ciò rappresenta un aumento del 250% rispetto alla media settimanale dall’inizio dell’anno”, afferma il rapporto, rilevando che “61 delle strutture colpite erano situate nell’area C, di cui nove precedentemente classificate come di assistenza umanitaria”.

Ha aggiunto: “Tra le aree più colpite vi è Massafer Yatta, nel sud di Hebron, dove le autorità israeliane hanno demolito 17 case, cisterne e strutture legate alla sussistenza [dei palestinesi]”.

Massafer Yatta, osserva il rapporto, è un’area designata come “zona di tiro” per l’addestramento militare israeliano e “i suoi 1.300 residenti affrontano un ambiente coercitivo che li mette a rischio di trasferimento forzato”.

Secondo quanto riferito, “nove delle strutture colpite si trovavano nella Gerusalemme est, di cui quattro sono state demolite dagli stessi proprietari palestinesi, per evitare tasse municipali e possibili danni ad altre strutture ed oggetti personali”.

L’UNOCHA ha affermato che “l’aumento delle demolizioni e degli sfollamenti nel corso della pandemia […] di covid solleva serie preoccupazioni”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.