ONU: la crisi economica palestinese aggravata dal COVID-19.

MEMO. La pandemia COVID-19 sta aggravando le condizioni economiche già disastrose nei Territori palestinesi, dove il PIL pro capite era già previsto in calo dal 3% al 4,5% quest’anno, ha dichiarato martedì un’agenzia delle Nazioni Unite.

Le misure di blocco hanno avuto “gravi conseguenze fiscali” per le autorità e i residenti della Cisgiordania e della Striscia di Gaza occupate da Israele, e sono arrivate nel momento in cui i donatori erano a corto di denaro, ha affermato in un rapporto la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD).

“Le “condizioni preesistenti” nei Territori occupati erano essenzialmente sfavorevoli. E peggioreranno nei prossimi anni a causa delle conseguenze del COVID-19”, ha affermato Richard Kozul-Wright, direttore della divisione UNCTAD sulla globalizzazione e le strategie di sviluppo.

“Disuguaglianza, indebitamento, insicurezza (e) investimenti insufficienti sono problemi esistenti da tempo nei Territori palestinesi occupati”, ha dichiarato in una conferenza stampa.

Funzionari sanitari palestinesi hanno segnalato 215 morti per COVID-19 e più di 35.000 infezioni in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est, territorio occupato da Israele nella guerra del 1967.

Un gruppo umanitario delle Nazioni Unite ha avvertito che la mancanza di prodotti medici importanti a Gaza potrebbe rendere difficile il trattamento efficace della malattia.

“La situazione nei Territori palestinesi occupati sta andando di male in peggio”, ha detto al briefing Mahmoud Elkhafif, coordinatore dell’UNCTAD per l’assistenza al popolo palestinese.

Si prevede che il sostegno dei donatori diminuirà nel 2020 a 266 milioni di dollari, “il più basso in più di un decennio”, ha affermato.

La disoccupazione era già a un “livello di depressione”, attestandosi al 33%, lo scorso anno, afferma il rapporto.

Nell’aprile 2020, le entrate raccolte dall’Autorità nazionale palestinese da commercio, turismo e trasferimenti sono scese ai livelli più bassi degli ultimi 20 anni, ha affermato.

Per consentire l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, il regime israeliano “rende quasi impossibile per i palestinesi ottenere i permessi per costruire nella propria terra per qualsiasi scopo”, afferma il rapporto.

L’anno scorso Israele ha demolito o sequestrato 622 strutture palestinesi in Cisgiordania.

Traduzione per InfoPal di Chiara Parisi