ONU: la fine dell’assedio di Israele è un prerequisito per la prosperità di Gaza

ImemcLe Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione a proposito della situazione economica nella Striscia di Gaza assediata, affermando che la revoca dell’assedio nell’enclave costiera è il “prerequisito” per rivitalizzare la sua economia.

“Noi delle Nazioni Unite siamo sempre stati in prima linea nel chiedere la fine del blocco come prerequisito per una economia stabile e funzionante a Gaza. Anche voi non potreste avere una economia stabile e funzionante senza un cessate il fuoco più duraturo ed un governo riconosciuto, legittimato e comprensivo che possa guidare la ripresa di Gaza”, ha detto il Coordinatore Speciale delle Nazioni Unite per il Processo in Medio Oriente, Robert Serry, il 2 di marzo.

Press TV fa notare, per mezzo di Al Ray, che la Striscia di Gaza è stata sotto assedio totale da parte di Israele fin dal 2007. Il blocco, che ha isolato il territorio dal resto del mondo, ha provocato una crisi economica ed umanitaria nell’enclave densamente popolata.

Il funzionario dell’ONU ha rilevato, inoltre, che la zona bloccata ha subito una grave distruzione durante l’ultimo furioso attacco, affermando che il processo di recupero dell’area potrebbe “impiegare anni”.

Ha detto che “Gaza è un problema politico che deve essere affrontato per poter porre fine all’occupazione”, aggiungendo inoltre: “Sono convinto che non vi può essere pace senza prima rispondere alle esigenze di Gaza”.

Egli ha fatto riferimento anche ai ritardi nella fornitura di aiuti da parte della comunità internazionale, che li aveva promessi per contribuire alla ricostruzione della Striscia di Gaza, dicendo: “Ciò è francamente inaccettabile”.

Israele non solo sfida i richiami internazionali per alleggerire l’assedio, ma non permette nemmeno che i materiali da costruzione entrino a Gaza.

“Comprendo pienamente la frustrazione del popolo di Gaza”, ha affermato il Coordinatore Speciale.

“Molti di coloro che ora hanno accesso ai materiali da costruzione, non possiedono il denaro per comprarli o per eseguire i lavori”, ha aggiunto.

Israele ha sferrato gli attacchi sul territorio palestinese all’inizio del luglio 2014 e successivamente ha ampliato la sua campagna militare con un’invasione di terra a Gaza.

La guerra è terminata alla fine di agosto dello stesso anno. Circa 2.200 Palestinesi, di cui la maggior parte civili, hanno perso la vita e circa 11.000 sono rimasti feriti durante gli attacchi. I funzionari della sanità di Gaza hanno dichiarato che tra le vittime vi sono stati 578 bambini e circa 260 donne.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi