Perché Israele sta bruciando?

15171125_1642206552488425_5644761271255705443_nDi Gilad AtzmonIl paesaggio rurale israeliano è sommerso dai pini. Questi alberi sono una novità per la regione. Gli alberi di pino sono stati introdotti nel territorio palestinese all’inizio degli anni  ’30 dal Jewish National Fund (JNF) nel tentativo di “reclamare la terra”. Nel 1935 il JNF aveva già piantato 1,7 milioni di alberi su una area totale 1.750 acri. Nell’arco di cinquant’anni, il JNF ha collocato oltre 260 milioni di alberi su territori confiscati per la maggior parte ai Palestinesi. Ed ha fatto tutto nel disperato tentativo di nascondere le rovine della pulizia etnica dei villaggi palestinesi assieme alla loro storia.

Nel corso degli anni il JNF ha compiuto grossolani tentativi per eliminare la civiltà palestinese ed il suo passato, ma ha anche cercato di rendere la Palestina simile ad un paesaggio europeo. La foresta naturale palestinese è stata sradicata. Allo stesso modo le piante di olivo sono state estirpate. I pini hanno preso il loro posto. Nella parte meridionale del monte Carmel gli israeliani hanno chiamato una zona col nome di “Piccola Svizzera”. Ma ora non vi è rimasto molto della “Piccola Svizzera”.

Tuttavia, per il JNF la realtà dei fatti sul piano pratico è stata abbastanza devastante. Il pino non si è adattato al clima israeliano così come gli israeliani non sono riusciti ad adattarsi al Medio Oriente. Secondo le statistiche del JNF, su 10 alberelli piantati, sei non sono sopravvissuti. Quei pochi alberi rimasti in vita non hanno formato altro che una trappola di fuoco. Alla fine di ogni estate israeliana, ognuna delle foreste di pini israeliani diventa una zona potenzialmente letale.

Nonostante le sue capacità nucleari, il suo esercito criminale, l’occupazione, il Mossad e le sue lobby sparse in tutto il mondo, Israele sembra restare vulnerabile. E’ estremamente alienato dalla terra che dice essere la sua e della quale dice di preoccuparsi. Come l’albero del pino, anche il sionismo, Israele e gli israeliani sono estranei alla regione.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi