Piano di transfer (deportazione) delle comunità beduine intorno a Gerusalemme

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. Allo scopo di estendere ulteriormente le aree destinate agli insediamenti israeliani in Cisgiordania, l'amministrazione civile sta progettando il transfer (deportazione) di popolazione palestinese dall'Area C (sottoposta a giurisdizione israeliana, in base alla classificazione territoriale stabilita negli accordi di Oslo, ndr).

Il quotidiano israeliano “Haaretz” ha rivelato la notizia secondo la quale il piano di spostamento dovrebbe trovare attuazione a partire dal prossimo mese.

La zona interessata è quella prossima ad al-Quds (Gerusalemme).

I primi ad essere trasferiti saranno le comunità beduine a Est di Gerusalemme per lasciare spazio all'ampliamento della colonia di Ma'ale Adumim e altre attualmente presenti tra la Città Santa e Ramallah.
Insieme alle colonie, le aree evacuate saranno destinate all'establishment militare.

L'evacuazione di comunità beduine iniziò – per non arrestarsi mai – negli anni '90. 

La prima fase del piano prevede l'evacuazione di 2.400 palestinesi che attualmente risiedono a Gerusalemme Est. Il termine per il completamento di questa fase è il 2012.

La seconda fase, invece, ha come termine il 2015, e prevede l'evacuazione delle comunità beduine da alloggiare in nuove sistemazioni. Sono coloro che vivono nei pressi di an-Nabi Mousa, ad Est di Gerusalemme, vicino ad Ariha (Gerico), e a Wadi Abu Hindi, ad Est di Abu Dis.

La terza fase del regime è il completamento di quanto resta delle precedenti. Tutti i beduini saranno trasferiti, anche coloro che vivono nel nord della Cisgiordania occupata, come nella provincia di Qalqiliya.
“Le difficoltà derivanti da queste operazioni – osserva Haaretz – deriveranno dal fatto che i beduini sono proprietari della terra sulla quale vivono”.

Sono 27mila i beduini che vivono in Cisgiordania. Anch'essi sono stati resi profughi quando, nel 1948, furono cacciati dalla regione del Negev.

A partire da quell'anno, queste comunità vissero nelle zone meridionali della Cisgiordania. Israele sostiene che queste “vivono, e occupano l'80% della terra demaniale”. Sono le comunità dei villaggi “non censiti”.

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