Politici ed intellettuali tunisini lanciano un appello contro la violenza

Tunisi-Quds Press. Politici e intellettuali tunisini hanno invitato tutti i partiti attivi nel paese ad esercitare il massimo autocontrollo e vigilanza, bandire la violenza e aggregare tutti gli sforzi per evitare di scivolare nella spirale di violenza e uscire dalla crisi che coinvolge il paese.

In un messaggio rivolto all’opinione pubblica tunisina, essi hanno invitato a “prendere immediatamente tutte le misure per porre fine ad ogni forma di violenza, risalire ai suoi responsabili e perseguirli legalmente, sia che siano individui singoli, gruppi o organizzazioni”. Gli autori dell’appello hanno anche esortato a mettere fuori legge il ricorso e l’incitamento alla violenza e la divisione tra i tunisini, invitando tutti i partiti politici ad aderire all’iniziativa di non violenza proclamata dall’Istituto arabo per i diritti umani, e a impegnarsi per rispettare i principi in essa contenuti.

I firmatari hanno attribuito al governo e alle forze contro-rivoluzionarie la responsabilità “per la diffusione del fenomeno di violenza politica con tutte le sue ripercussioni sulla pace nazionale”.

Gli autori hanno ritenuto che “l’attuale situazione di estrema pericolosità richieda la formazione di un governo di salvezza nazionale, composto da figure competenti e indipendenti, con il compito di elaborare una soluzione urgente ai problemi economici, politici e sociali che affliggono il paese, in modo che la fase transitoria scorra fluidamente e garantisca un clima ottimale per lo svolgimento delle prossime elezioni”.

I firmatari hanno esortato l’Assemblea costituente ad impegnarsi nella stesura della nuova Costituzione  “per consacrare gli obiettivi della rivoluzione, i principi della democrazia, dei diritti umani universali e della giustizia sociale” chiedendo che la legge elettorale venga promulgata al più presto possibile.

Essi hanno anche chiesto di sostenere l’iniziativa dell’Unione generale dei lavoratori tunisini, e attivarla in modo da garantire una prospettiva nazionale, condivisa e compatibile con tutti i requisiti della transizione democratica.