Polizia israeliana demolisce casa in quartiere di Gerusalemme

Gerusalemme – WAFA. Secondo fonti locali, mercoledì le autorità d’occupazione israeliane hanno demolito una casa palestinese nel quartiere di al-Issawiya, nella Gerusalemme Est.

Hanno riferito che la polizia israeliana e le squadre municipali hanno scortato una gru nel quartiere, dove hanno demolito la casa che apparteneva a Mousa Halulu.

Usando il pretesto della costruzione illegale, Israele demolisce regolarmente le case, per limitare l’espansione palestinese nella Gerusalemme occupata.

Allo stesso tempo, il comune ed il governo costruiscono decine di migliaia di unità abitative in colonie nella Gerusalemme Est, per gli ebrei, con l’obiettivo di compensare l’equilibrio demografico a favore dei coloni nella città occupata.

Ai palestinesi della Gerusalemme Est, parte del territorio palestinese riconosciuto a livello internazionale che è oggetto dell’occupazione militare israeliana dal 1967, sono negati i loro diritti di cittadinanza ed essi sono classificati solo come “residenti”, i cui permessi possono essere revocati se si allontanano dalla città per più di qualche anno.

Sono, inoltre, discriminati in tutti gli aspetti della vita, compresi l’alloggio, l’occupazione ed i servizi, e non possono accedere ai servizi in Cisgiordania a causa della costruzione del Muro dell’Apartheid israeliano.

Secondo un rapporto del gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem, l’Alta Corte israeliana potrebbe essere responsabile di crimini di guerra per le sue politiche che hanno portato all’espropriazione dei palestinesi dalle loro proprietà nell’Area C della Cisgiordania.

Il rapporto, Fake Justice, mostra che il sostegno della corte alla politica israeliana equivale a sostenere l’espropriazione ed il trasferimento forzato dei palestinesi, un crimine di guerra secondo il diritto internazionale.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.