Precluse le cure ai palestinesi malati di cancro

munzterpnnImemcIl Generale Yoav Mordechai, coordinatore delle attività del governo israeliano nei Territori Palestinesi occupati, ha ammesso che il governo ha impedito ai pazienti oncologici palestinesi di avere accesso alle cure.

Questa settimana, Israele ha vietato il transito dei malati al valico di Beit Hanoun (Erez) a nord della Striscia di Gaza. Non ha fornito alcuna motivazione ai pazienti che in precedenza avevano ricevuto il permesso di recarsi in Israele per ragioni mediche.

In un’intervista al quotidiano palestinese Al-Quds, Mordechai ha dichiarato che il governo ha le sue buone ragioni per adottare simili scelte: a suo parere, i pazienti sono usati da Hamas per “sabotare” l’economia israeliana.

Soha Hussein, moglie di un paziente oncologico cinquantatreenne di Gaza, racconta al Days of Palestine: “Mio marito sta così male che non è più neanche autosufficiente. Come potrebbe lasciare l’ospedale per raccogliere informazioni sensibili?”

MaYoav Mordechai la vede diversamente. “L’abuso cinico che Hamas fa dei permessi di ingresso concessi agli abitanti di Gaza costringe le autorità a impedire ogni spostamento dalla Striscia”.

Ricordiamo che lo Stato Israeliano impone un rigido blocco su Gaza dal 2006.

Secondo TeleSUR, alcune malate oncologiche palestinesi hanno partecipato a un sit-in a Gaza, questa settimana, per protestare contro il provvedimento israeliano che vieta loro di transitare in Israele per ricevere le adeguate cure mediche, come accade da anni.

Secondoil PNN, il sit-in è stato organizzato dall’Aid and Hope Program di fronte al Ministero degli Affari Civili di Gaza. Il gruppo aiuta e sostiene i malati nell’enclave palestinese.

“Lo abbiamo fatto perché pretendiamo una spiegazione chiara sul divieto imposto alle pazienti oncologiche della Striscia,” dichiara Eman Shanan, direttrice generale del programma AHP di Gaza, secondo TeleSUR.

“Queste donne sono in cura da anni. Rivolgiamo poi un altro messaggio al ministero della Salute: nel caso in cui il divieto venisse protratto, le pazienti devono ricevere un adeguato trattamento sul territorio,” ha aggiunto Shanan.

Anch’ella ex malata di cancro, Shananha aggiunto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbe intervenire per salvare la vita di queste donne: “Si tratta di una sentenza di morte premeditata da parte di Israele”, ha tuonato.

Secondo il ministero della Salute di Gaza, nella Striscia risiedono oltre 14.600 pazienti oncologici. La AHP aggiunge che il 30% è in cura presso un ospedale israeliano.

Purtroppo, molti istituti di Gaza non possono garantire le cure mediche adeguate, a causa degli attacchi israeliani e per l’accesso limitato alle forniture mediche. Secondo il dott. Hamdan in Al-Akhbar, “Ai pazienti di Gaza non sono garantite le cure di cui hanno bisogno. Anche in circostanze normali, ci sono almeno 45 tipi di terapie oncologiche che non possono essere effettuate sul territorio della Striscia. Inoltre, il Ministero della Salute denuncia regolarmente la penuria di medicinali.” E vi sono solo 4 medici, che devono seguire quasi 15.000 pazienti.

Ricordiamo che, in passato, Israele ha usato bombe che causano il cancro, come gli esplosivi densi a metallo inerte (Dense Inert Metal Explosive, note come DIME). Inoltre, le persone che vivono in zone esposte all’uranio impoverito sono soggette a cancro, patologie congenite, mortalità prenatale, malattie rare e di difficile diagnosi.

Traduzione di Romana Rubeo