Presentata all’Onu una risoluzione sullo stato di Palestina con alcuni cambiamenti

1739092316Reuters e PIC. La bozza finale della risoluzione a favore di uno stato palestinese sottoposta lunedì alle Nazioni Unite chiede un trattato di pace con Israele entro un anno e la fine dell’occupazione israeliana dei Territori palestinesi entro la fine del 2017, hanno dichiarato dirigenti palestinesi.

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha informato il Segretario di Stato Usa, John Kerr, al telefono che avrebbe portato avanti l’iniziativa, nonostante l’opposizione di Israele e degli Usa, secondo quanto ha riportato l’agenzia ufficiale palestinese WAFA.

Diversi Paesi europei stanno premendo per un lasso di tempo meno ristretto che possa ottenere un supporto maggiore.

“Oggi (ieri, ndr), il gruppo si incontrerà a New York, e sottometteremo la bozza originale della risoluzione al Consiglio di Sicurezza, nella speranza di concludere il voto entro domani (oggi, ndr) o per il giorno successivo”, ha dichiarato a Reuters il dirigente di spicco Saeb Erekat.

I dirigenti palestinesi hanno detto che le richieste di negoziati sono basate su linee territoriali che esistevano prima che Israele annettesse la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza, nella guerra del 1967.

“La bozza di risoluzione chiede la riattivazione dei negoziati per risolvere tutte le questioni sullo status finale entro e non oltre 12 mesi dopo l’adozione della risoluzione, la fine dell’occupazione israeliana, iniziata nel 1967, non oltre la fine del 2017”, ha dichiarato l’Olp.

“Essa si appella a due stati sovrani, democratici e sicuri, la Palestina e Israele”.

Israele, che nel 2005 ritirò le proprie truppe e coloni dalla Striscia di Gaza, ha detto che i suoi confini orientali sarebbero indifendibili se si ritirasse totalmente dalla Cisgiordania.

Una bozza palestinese, sottoposta dalla Giordania al Consiglio di Sicurezza il 17 dicembre, richiedeva che Gerusalemme fosse la capitale condivisa di Israele e dello stato di Palestina.

La proposta finale ha assunto una linea più dura, affermando che Gerusalemme Est sarà la capitale soltanto della Palestina. Ha anche chiesto la fine della costruzione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania e Gerusalemme Est, del Muro di Segregazione (Apartheid, ndr); una “giusta soluzione” per la questione dei rifugiati palestinesi, dei prigionieri e delle risorse idriche; e ha citato il 2017 come scadenza per il ritiro israeliano dai Territori palestinesi.

Tuttavia, la maggior parte dei cambiamenti apportati alla bozza dalle delegazioni arabe all’Onu, lunedì, sono “semantici”, come, ad esempio, la parola “giusta” che è stata aggiunta a “soluzione” per la questione dei rifugiati, dei prigionieri e dell’acqua.