Presidio in sostegno dello sciopero della fame dei prigionieri palestinesi

Riceviamo dall’UDAP Italia e pubblichiamo.
Presidio in sostegno dello sciopero della fame dei prigionieri palestinesi
Sabato 3 ottobre – ore 17:00

Piazza di Montecitorio

Il 20 agosto 2015, cinque prigionieri palestinesi nelle carceri sioniste hanno lanciato uno sciopero della fame contro la pratica della “detenzione amministrativa”, perpetrata dalle autorità sioniste, e contro le politiche di repressione da parte dell’amministrazione carceraria.

Si tratta di Nidal Abu Aker (48 anni), Ghassan Zawahreh (34 anni), Shadi Ma’ali (39 anni), Munir Abu Sharar (31 anni) e Bader Ruzzeh (27 anni).

A questo sciopero hanno seguitonuove adesioni da parte di altri prigionieri: ad oggi i palestinesi detenuti sotto regime di detenzione amministrativa, la pratica ‘legale’ per la quale un palestinese diventa prigioniero senza accuse né processo, una pratica rinnovabile di 6 mesi in 6 mesi, sono oltre 350. Presi di mira dagli arresti e ‘condannati’ alla detenzione amministrativa sono, in special modo, i rappresentanti politici maggiormente esposti.

Il 29 settembre, la Commissione Affari dei Prigionieri dell’OLP e il Centro Handala per i prigionieri hanno riferito che la battaglia dei compagni in sciopero della fame contro la detenzione amministrativa si è conclusa con un accordo raggiunto tra i rappresentanti dei prigionieri e le autorità sioniste.

Questo è un ottimo risultato, e siamo profondamente orgogliosi della tenacia dimostrata dai nostri compagni.

Resta inteso che, nonostante si sia raggiunto questo risultato, continuiamo a tenere alta l’attenzione sulla loro questione come per il resto dei prigionieri. E’ solo il primo passo di questa lotta intrapresa nelle carceri del nemico.

Per questo manteniamo attive le iniziative, i presìdi e la pressione in quanto, con la fine della detenzione amministrativa dei prigionieri del Fronte Popolare per Liberazione della Palestina, non si risolve la situazione dei restanti prigionieri, oltre 5000.

Per ora possiamo congratularci per la determinazione dimostrata dai prigionieri che, per 41 lunghi giorni, hanno affrontato ogni tipo di vessazione e pressione psicologica e fisica. In sintesi i 5 compagni, che hanno passato diversi anni nelle carceri sioniste vedendosi rinnovare il periodo di detenzione di 6 mesi in 6 mesi, saranno liberati, con la garanzia di non vedersi rinnovare ulteriormente l’arresto, nei seguenti periodi: Nidal Abu Aker sarà liberato il 10 dicembre, Ghassan Zawahreh il 30 novembre, mentre Munir Abu Sharar, Badr al-Ruzza, Shadi Ma’ali, Bilal al-Saifi e Suleiman Skafi non vedranno rinnovarsi i 3, 4 mesi di detenzione a partire dalla data dell’accordo.