Professore universitario egiziano: l’appello di al-Sisi è illegale

Il Cairo-Quds Press. Abdullah al-Asha’al, professore di scienze politiche all’Università egiziana, ha criticato fortemente l’invito del ministro della Difesa Abdel Fattah al-Sisi, rivolto al popolo egiziano perché manifesti, venerdì 26 luglio, per dare all’esercito un mandato “per affrontare possibili violenze e terrorismo”. Il docente universitario ha ritenuto tale appello “ambiguo, pericoloso e minaccia lo stesso esercito egiziano”.

In alcune dichiarazioni rilasciate a Quds Press, al-Asha’al ha affermato che la richiesta di un mandato popolare per affrontare il terrorismo “è inutile, perché le piazze non sono adatte ad emettere tali decisioni. Autorizzare l’uso della forza dovrebbe essere disciplinato dalla legge, e l’impiego della piazza metterebbe l’esercito egiziano a rischio. Inoltre, combattere il terrorismo nel Sinai non deve avvenire tramite le forze armate, ma con un intervento radicale, sia in ambito politico che giuridico. Dunque, ogni errore nell’impiego dei militari, in patria come all’estero, potrebbe minacciare l’esercito stesso, che invece, dovrebbe fungere da scudo per la nazione, in modo che l’Egitto non cada nelle mani di nessuno”.

Il professore ha sottolineato che l’invito di al-Sisi “è ambiguo, illegale e può provocare una guerra civile, in quanto l’uso della forza non può essere autorizzato dalla piazza, bensì, dalle istituzioni rappresentative elette”.

Al-Asha’al ha esortato l’esercito a porre un limite “agli ufficiali della sicurezza interna e ai teppisti che aggrediscono le persone nelle piazze”. Egli ha anche indirizzato una serie di richieste all’esercito, invitandolo a presidiare le entrate e le uscite delle città, garantire la sicurezza delle manifestazione pacifiche, impedire ai civili di portare armi, garantire le comunicazioni tra le province e svolgere un ruolo attivo nel ricostruire l’unità nazionale, seriamente incrinata dopo il 3 di luglio”.