Proiettili israeliani contro Vittorio Arrigoni

 

Riceviamo da Vittorio Arrigoni e pubblichiamo.
 
Un cuore,
due mani,
un cuore pulsante e una mente ancora funzionante.
 
Due occhi abbastanza profondi per mettere a fuoco l'ingiustizia a portata di mira dei cecchini.
Due mani ancora funzionali per accarezzare cuccioli d'uomo “figli spersi di un dio minore”,
e un cuore aritmico che pompa sangue per una mente poco incline all'indifferenza dinnanzi alla tragedia.
 
Sono vivo, ma questo potrebbe essere tranquillamente il video della mia uccisione:
 
Quando un proiettile (anche di rimbalzo) vi sfiora una tempia,
vi assicuro è come riceve una sberla a mano aperta da un peso massimo,
qualcosa in grado di mettervi al tappeto.
 
Così due giorni fa, a Khozaa, accompagnando agricoltori palestinesi (noi e loro visibilmente tutti civili disarmati) a lavorare nelle loro legittime terre,
ad una distanza di circa 600 metri dal confine snipers israeliani hanno cercato di ammazzarmi.
I proiettili hanno colpito a meno di mezzo metro da dove mi trovavo.
 
Qualche giorno prima, nonostante la presenza di internazionali,
gli stessi snipers avevano ferito Mohammad al-Buraim, un contadino sordomuto:
 
 
 
Vi prego di prendere visione di questi video e di diffonderli sulla rete.
 
Parlano chiaro di cosa sia l'assedio israeliano agli occhi di chi non ha orecchie per sentire le grida di dolore di questi innocenti quotidianamente macellati” dall'unica democrazia del medioriente”.
A chi non ha naso per non sentire il tanfo di fascismo dietro le maschere di vittime di chi a Tel Aviv muove questi killer vestiti da soldati verso il massacro di gente indifesa,
via terra:
 

come via mare:
 


Restiamo umani

Vittorio Arrigoni
 
from
(In homepage: Vittorio Arrigoni davanti all'ospedale al-Quds bombardato. Foto di Infopal.it)

 

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