Proposta per riattivare il porto di Gaza con supervisione turca

Gaza-InfoPal. Jamal al-Khudari, presidente del Comitato popolare per rompere l’assedio contro Gaza, ha reso noto che il suo comitato intende avanzare una proposta per riattivare il porto di Gaza, con la supervisione della Turchia, allo scopo di trasportare le merci nella Striscia, superando il controllo israeliano dei valichi terrestri e marittimi.

In una conferenza stampa tenuta al porto di Gaza mercoledì 27 marzo, al-Khudari ha invitato a non fare alcun collegamento tra gli sviluppi sul versante della politica e della sicurezza, e i valichi di frontiera, in quanto “la chiusura di questi ultimi rappresenta una violazione del diritto internazionale e una forma di punizione collettiva”. Egli ha anche invitato a “perseguire i leader dell’occupazione nelle sedi internazionali per i loro crimini contro i palestinesi”.

Per l’ottavo giorno consecutivo, le forze di occupazione continuano a bloccare i due valichi di Karm Abu Salem e Beit Hanoun (Erez), nella Striscia di Gaza, per questioni relative alla sicurezza e con il pretesto dell’avvicinarsi delle festività ebraiche.

Al-Khudari ha avvertito che Israele potrebbe rafforzare ulteriormente l’assedio contro Gaza, per poi ripristinare alcune agevolazioni, presentandole come la fine definitiva dell’assedio. Ha quindi sottolineato che il comitato popolare segue gli ultimi sviluppi sulla vicenda dei valichi e dell’assedio, informando il governo turco di tutti i dettagli.

Al-Khudari ha affermato che dopo sette giorni di chiusura consecutiva del valico di Karm Abu Salem, la Striscia di Gaza soffre la carenza di molte materie prime, oltre ai materiali per la costruzione e gli aiuti che l’Unrwa (Agenzia Onu per l’assistenza ai rifugiati palestinesi) riusciva a garantire ad un milione di palestinesi.

Ha aggiunto: “Tale chiusura significa privarci del latte per i neonati, le medicine e i fertilizzanti per le nostre coltivazioni”, sottolineando che Israele punisce e assedia la Striscia di Gaza.

Il presidente del comitato popolare ha sottolineato che Israele ha scelto questo momento per rafforzare l’assedio “proprio per togliere la gioia dei palestinesi, per il fatto che l’occupazione si è sottomessa alla Turchia, accettandone le condizioni, ha presentato scuse ufficiali e offerto risarcimenti, oltre ad accettare di porre fine all’assedio contro Gaza”.

Ha continuato: “Nonostante le pressioni e le chiusure, nessuno riuscirà a togliere la nostra felicità perché Israele si è inchinato alla Turchia, scusandosi per l’attacco alla Mavi Marmara”.

Al-Khudari ha anche espresso la fiducia del popolo palestinese nella capacità della Turchia di imporre pienamente le proprie condizioni e revocare l’assedio contro la Striscia di Gaza, citando le recenti dichiarazioni fatte dal primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan. E si è detto fiducioso degli sforzi egiziani, arabi e islamici, fatti proprio per porre fine all’assedio e sostenere la causa palestinese.