Protesta, a Nablus, contro il taglio dei servizi dell’UNRWA

WAFA. Decine di palestinesi hanno partecipato, martedì, ad una protesta a Nablus, nel nord della Cisgiordania, contro il taglio ai servizi dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), oltre al licenziamento di 158 insegnanti e quello che hanno classificato come una “cospirazione statunitense contro la questione dei rifugiati palestinesi”.

I manifestanti, tra cui gli insegnanti licenziati e i rappresentanti delle forze e delle istituzioni nazionali, hanno chiesto all’agenzia delle Nazioni Unite di reintegrare i colleghi e di riprendere completamente i servizi nei campi che gestisce.

Nasser Abu Kishek, membro dei dipendenti arabi dell’UNRWA, ha dichiarato a WAFA che l’attuale amministrazione sta procedendo a tagliare i servizi, in quella che sembra una collaborazione con i piani statunitensi nel porre fine al lavoro dell’Agenzia in Cisgiordania.

Ha affermato che i vecchi tagli dell’UNRWA hanno colpito i rifugiati, ma quelli attuali stanno colpendo i dipendenti, in riferimento agli insegnanti licenziati.

L’UNRWA ha deciso di licenziare 158 insegnanti che non hanno una laurea, dopo averli assunti a condizione di completare almeno quattro anni di college.

I partecipanti hanno espresso preoccupazione per il fatto che i tagli ai servizi danneggeranno principalmente i rifugiati e alla fine serviranno l’interesse USA e israeliano che vuole vedere l’agenzia smantellata per porre fine alla questione dei rifugiati palestinesi, uno dei punti principali dei negoziati tra Israele e palestinesi.

“Non accetteremo la cessazione dei servizi dell’UNRWA fino a quando non verrà risolta la questione dei rifugiati palestinesi”, ha affermato Husni Odeh, capo del comitato dei servizi nel campo profughi di Askar. “Insistiamo nel mantenerla come organizzazione umanitaria e morale”.