Pulizia etnica della Palestina: 500 nativi dislocati dalle proprie case a Wadi al-Hummus

Gerusalemme-PIC. Operatori della municipalità israeliana di Gerusalemme, sotto la pesante scorta della polizia, domenica sera hanno invaso il quartiere di Wadi al-Hummus nella città di Sur Baher, a sud di Gerusalemme, e hanno preso le misure delle abitazioni che dovranno essere demolite.

Il capo del comitato di Wadi al-Hummus, Hamada Hamada, ha dichiarato che la campagna di demolizione includerà 237 appartamenti che ospitano circa 500 persone.

Hamada ha aggiunto che la municipalità di Gerusalemme ha chiesto ai residenti di (auto)demolire le proprie abitazioni, altrimenti saranno costretti a rimborsare il costo della demolizione da parte di Israele e a pagare multe salate. Un tribunale israeliano ha concesso alle famiglie fino al 18 luglio per evacuare e demolire le case.

La campagna di demolizione si basa sul pretesto che le case sono vicine al muro di separazione e rappresentano una “minaccia per la sicurezza”.

Le leggi israeliane stabiliscono che le case palestinesi devono trovarsi ad almeno 250 metri di distanza dal muro (costruito illegalmente da Israele per annettere ulteriormente terre palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme, ndr).

Wadi al-Hummus è abitata da oltre 6.000 nativi palestinesi, 500 dei quali saranno costretti ad andarsene dopo la demolizione.