Punizione collettiva a Gaza: l’assedio ha impoverito l’80% della popolazione

La crisi di Gaza 

L’85% della popolazione della Striscia di Gaza dipende dagli aiuti umanitari forniti dall’UNRWA, dal Programma mondiale per l’Alimentazione e da altre organizzazioni. Lo rivela un rapporto di Mahirat  at-Tabba, direttore delle pubbliche relazioni alla Camera di Commercio di Gaza City.

Il dato trova spiegazioni nelle statistiche dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, secondo cui il tasso di disoccupazione nell’area ha raggiunto il 44,8% nel 2008, per un numero effettivo di 200.000 lavoratori senza impiego. L'assedio ha impoverito l’80% della popolazione gazawi.

Secondo at-Tabba, il settore industriale occupa attualmente la misera cifra di 1.400 operai, contro i 35.000 del periodo precedente al giugno 2007, mese d’inizio dell’assedio. Il  96% dei 3.900 stabilimenti industriali di Gaza avrebbero chiuso per assenza di materie prime. Gli altri sarebbero impianti per la produzione di generi alimentari, che nel migliore dei casi impiegano il 15% della manodopera che potrebbero assumere.

Dal giugno di due anni fa, le esportazioni sono cessate e le importazioni di materie prime hanno conosciuto un blocco pressoché totale. In aggiunta, le tre settimane di offensiva militare israeliana su Gaza a cavallo tra dicembre e gennaio ha provocato la distruzione di numerose fabbriche e officine.

 

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