Raed Salah: ‘A Gerusalemme, gli occupanti israeliani pianificano la trasformazione in sinagoghe di edifici di culto e sale di preghiera’.

Gerusalemme – Infopal. Shaykh Raed Salah, capo del Movimento islamico nei territori palestinesi occupati dal 1948, ha avvertito che “gli occupanti israeliani non pianificano solo la divisione della moschea al-Aqsa, ma anche la trasformazione in sinagoghe di altri edifici di culto e di sale di preghiera”. Egli ha quindi invitato i musulmani a continuare a vivere nella città occupata di Gerusalemme e a difendere la moschea al-Aqsa.

Shaykh Salah, durante il sermone di venerdì 4 dicembre, tenuto nel quartiere di Shaykh Jarrah, nella parte vecchia della città di Gerusalemme, ha messo in guardia dai lavori di scavo in corso sotto la moschea di al-Aqsa, che hanno “l'obiettivo di pervenire ad un punto molto grave per quanto riguarda il destino della moschea”, e ha rivelato l'intenzione israeliana di scavare sotto il Museo d'Arte islamica che si trova all'interno della moschea al-Aqsa, al fine di trasformarlo in una sinagoga.

Alla preghiera del venerdì hanno partecipato decine di abitanti di Gerusalemme e di palestinesi dei territori palestinesi occupati nel 1948, tutti assediati dalla polizia israeliana.

Salah ha detto che gli occupanti sono in fermento per la giudaizzazione di Gerusalemme. Essi hanno intenzione di dividere la moschea di al-Aqsa per poi ricostruire il loro presunto tempio sulle sue rovine.

Nello stesso contesto, il presidente del Movimento islamico palestinese nei territori occupati dal 1948, si è meravigliato per gli inviti volti ad impedire l'adhàn (il richiamo per la preghiera) del Fajr (preghiera del mattino) nelle moschee nei territori occupati dal 1948 e Gerusalemme, compresa la moschea al-Aqsa: “Il livello d’ingiustizia e d’oppressione imposte dagli occupanti sta aumentando; dopo aver impedito a diversi leader di entrare nella moschea di al-Aqsa, adesso vogliono impedire il richiamo alla preghiera”.

E ha poi aggiunto: “Oggi viviamo dei momenti cruciali, ma la vittoria sarà dalla parte della giustizia che portiamo nelle nostre menti e nei nostri cuori; noi abbiamo dalla nostra parte la storia, il presente e il futuro, abbiamo un'identità, figli e nipoti, e l'orgoglio e la dignità saranno dalla parte della nostra Gerusalemme e della nostra moschea”.

 

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