Rapporto: 1.120 palestinesi arrestati dalla ripresa dei negoziati tra Anp e Israele

Ramallah-Quds Press. Un centro palestinese per i diritti umani ha rivelato che dalla ripresa dei negoziati tra l’Autorità palestinese, Anp, e l’occupazione israeliana quest’ultima ha arrestato 1120 cittadini palestinesi, tra cui due membri del Consiglio legislativo palestinese. Allo stesso tempo, aggiunge il centro, i media israeliani hanno avviato una campagna di incitamento contro i prigionieri palestinesi e i loro diritti.

In un rapporto, il centro palestinese ha affermato che l’occupazione ha sfruttato i negoziati con i palestinesi per coprire gli arresti effettuati in Cisgiordania, Gerusalemme e la Striscia di Gaza. Inoltre, mentre Israele rilasciava 52 prigionieri veterani, arrestava altri 22 cittadini dalla Striscia di Gaza, inclusi alcuni pazienti, fermati al valico di Beit Hanoun (Erez), oltre ad alcuni pescatori e bambini.

Il centro ha sottolineato che durante i negoziati, le parti non hanno affrontato la questione degli arresti in questione, né quelli che hanno riguardato i cittadini né quelli effettuati contro le personalità pubbliche e accademiche palestinesi. Il rapporto ha aggiunto che l’Anp non ha discusso la situazione dei detenuti nelle carceri israeliane, deteriorata notevolmente di recente, e non ha nemmeno imposto all’occupazione di prendere in considerazione la situazione dei detenuti come condizione per la continuazione dei negoziati.

Il rapporto ha quindi rivelato che negli ultimi tre mesi, da quando i negoziati sono ripresi, il 17 settembre scorso, l’occupazione ha arrestato due parlamentari, Nizar Ramadan e Mohamed Bader, entrambi di Hebron, sottoponendo i due alla detenzione amministrativa. Inoltre, stando al rapporto, Israele avrebbe rapito decine di quadri palestinesi, appartenenti a Hamas, tra cui Adnan Abu Tabbana, docente presso l’Università al-Quds di Hebron, Jamal Hadaida, di Tulkarem, lo Shaykh Jamal al-Tawil, arrestato dagli israeliani dalla sua abitazione nella città di al-Bira dopo aver minacciato di arrestare anche sua figlia, oltre allo Shaykh Hussein Abu Kwik, di Beitunia, Faraj Rummane e lo scrittore e analista politico, Ahmed Qatamish, di 60 anni.

Il centro ha aggiunto che il detenuto, Hassan Turabi, di 22 anni, è morto nell’ospedale di Afula il 5 novembre scorso, dopo aver lottato contro il cancro e a causa della politica di negligenza medica attuata da Israele.

Ha quindi sottolineato che tra gli arrestati nel corso degli ultimi tre mesi figurano 33 donne e ragazze e 185 bambini sotto i 18 anni.

Infine, il centro ha esortato l’Anp a non permettere all’occupazione di sfruttare la ripresa dei negoziati per proseguire i suoi crimini contro il popolo palestinese, sia con le uccisioni che con gli arresti la confisca dei terreni e le attività di ebraicizzazione intraprese a Gerusalemme .