Rapporto: 101 violazioni isrealiane contro siti sacri palestinesi

Quds Press e MEMO. Il ministero palestinese dei Beni religiosi ha documentato 101 violazioni israeliane contro luoghi santi nei Territori palestinesi occupati nel dicembre 2018.

In un comunicato, il ministero ha affermato che l’occupazione israeliana ha invaso più di 30 volte la moschea al-Aqsa e ha impedito la chiamata alla preghiera per 51 volte nella moschea di Ibrahimi, a Hebron.

Altre violazioni sono state commesse, tra cui gli scavi sotto i siti santi di Silwan, marce provocatorie nella città vecchia di Gerusalemme, arresti ed ordini di deportazione contro le guardie di al-Aqsa e  slogan e frasi razziste scritte con le bombolette su pareti dei luoghi santi.

Secondo il comunicato, il ministero ha affermato che diversi ministri israeliani hanno preso parte alle incursioni nella moschea al-Aqsa, aggiungendo che i coloni hanno eseguito rituali all’interno della moschea e del cimitero islamico di Bab al-Rahma.

I coloni hanno anche acceso le candele dell’Hanukah all’interno della moschea al-Aqsa e hanno sacrificato delle pecore vicino al muro occidentale.

In aggiunta alle violazioni, le forze d’occupazione israeliane hanno impedito agli addetti della moschea al-Aqsa di pulirla.

Una donna palestinese è morta nella moschea, in quanto le forze d’occupazione hanno impedito alle ambulanze di entrarvi quando era sotto ictus.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.