Rapporto: 151 bambini rinchiusi nelle prigioni israeliane

315737Betlemme-Ma’an. Almeno 151 bambini palestinesi sono attualmente detenuti come “prigionieri di sicurezza” nelle carceri israeliane, ha affermato il consigliere legale palestinese di Military Court Watch nel comunicato di martedì.

L’associazione ha reso noto che il 47 per cento è detenuto in Israele in violazione delle Convenzioni di Ginevra, che impediscono il trasferimento dei detenuti al di fuori del territorio occupato in quanto limita le possibililtà di “visita delle loro famiglie e degli avvocati”.

I numeri evidenziano le continue difficoltà che affrontano i bambini palestinesi nelle carceri israeliane, componendo il gruppo più vulnerabile dei 5.528 Palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.

Il gruppo ha anche aggiunto nel comunicato che i dati rilasciati dal Sevizio carceri israeliano spesso non mostra i numeri reali, in quanto si basa semplicemente sul “numero” dei prigionieri detenuti alla fine di ogni mese.

Di conseguenza, quei Palestinesi trattenuti per ore o giorni che non siano l’ultimo giorno del mese non rientrano nei dati.

L’associazione ha affermato che anche se molti bambini al di sotto dei 14 anni sono registrati come detenuti dal Sevizio carcerario israeliano, i dati ufficiali rilasciati nell’agosto 2013 non ne mostrano alcuno.

Il divario tra i dati ufficiali rilasciati dalle autorità carcerarie israeliane e il numero effettivo dei Palestinesi detenuti in custodia israeliana riflette questo problema di raccolta dati.

Il comunicato emesso da Military Court Watch giunge tra la crescente preoccupazione per la sorte dei bambini palestinesi nelle carceri israeliane accentuata dal caso di Malak al-Khatib, una ragazzina di 14 anni, condannata a due mesi di carcere, accusata da Israele di aver lanciato pietre e di possesso di un coltello.

È stata arrestata mentre tornava a casa da scuola nel suo villaggio di Beitin il giorno di Capodanno poco più di un mese fa.

Al-Khatib è una delle poche ragazzine dei circa 1.000 bambini palestinesi arrestati ogni anno, e l’immagine del suo volto giovane è diventato comune durante le proteste e sui manifesti in tutta la Cisgiordania.

Traduzione di Edy Meroli