Rapporto: 254 Palestinesi uccisi durante le “Marce del Ritorno” a Gaza 

Ramallah-Quds Press. Un rapporto palestinese ha registrato l’uccisione di 254 civili palestinesi e il ferimento di migliaia di altri durante la loro partecipazione alle manifestazioni pacifiche ai confini della Striscia di Gaza, iniziate a marzo 2018.

Il rapporto, pubblicato dal “Centro Studi Abdullah Hurani” affiliato dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, ha riferito che le autorità di occupazione fino ad oggi trattengono i corpi di 11 vittime palestinesi uccise dalle forze israeliane durante la “marcia del ritorno”, iniziata il 30 marzo scorso.

Durante le marce, 25.477 palestinesi sono rimasti feriti, altri 13.750  sono stati ricoverati in ospedale, mentre i restanti hanno ricevuto cure sul campo.

Secondo il rapporto, il numero dei bambini palestinesi uccisi è di 45, cioè il 17,7 % del totale delle vittime, la più giovane delle quali è la piccola Baian Abu Khammash di un anno e mezzo. L’occupazione ancora detiene tre dei loro corpi.

Durante le marce, 4379 bambini sono rimasti feriti, metà dei quali riportano da proiettili vivi o da frammenti di proiettili in seguito a bombardamenti sulla Striscia di Gaza.

Tra le “Marce delRitorno” ci sono due donne palestinesi:  Ines Abu Khammash, incinta di nove mesi, la cui casa è rimasta distrutta in seguito al bombardamento israeliano ad est della Striscia di Gaza centrale, e la paramedico Ines Najjar. Altre circa 2050 donne sono rimaste ferite.
Inoltre, due giornalisti sono rimasti uccisi durante le marce: Yasser Murtaja e Ahmed Abu Hussein, mentre altri 263 sono rimasti feriti, tra cui 140 con ferite da proiettili.
I palestinesi hanno avviati il 30 marzo  scorso  marce pacifiche nei pressi della barriera che separa la Striscia di Gaza dai Territori palestinesi occupati nel 1948, chiedendo  il ritorno dei rifugiati alle città e ai villaggi da cui furono espulsi nel 1948, e la fine dell’assedio su Gaza.

L’esercito israeliano reprime queste marce pacifiche, usando una grande quantità di  bombe di gas velenoso e lacrimogeno contro i manifestanti.

Traduzione per InfoPal di Heba El roubeigy