Rapporto: ad aprile, 128 violazioni israeliane nei luoghi sacri palestinesi

Gerusalemme-MEMO. Un rapporto ufficiale palestinese pubblicato domenica ha mostrato che, nel mese di aprile, le forze d’occupazione israeliane e i coloni hanno compiuto 128 violazioni ed aggressioni sui siti sacri palestinesi nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme.

Il rapporto, che è stato rilasciato dal ministero palestinese dei Beni religiosi, ha registrato 33 violazioni ed aggressioni israeliane contro la Moschea al-Aqsa, tra cui deportazioni di fedeli e guardie, profanazioni da parte dei coloni e aggressioni alla proprietà.

Inoltre, il rapporto ha evidenziato gli attacchi israeliani al cimitero di al-Youssefiyeh e quello di Bab al-Rahmah, osservando che lo scopo era quello di espandere gli edifici ebraici vicini.

Nel frattempo, il rapporto ha rivelato che per 58 volte l’occupazione israeliana ha vietato l’adhan (chiamata alla preghiera) nella moschea di al-Ibrahimi, a Hebron, durante lo stesso mese.

Israele ha anche chiuso il sito sacro islamico a Hebron, in Cisgiordania, per due giorni durante le festività ebraiche, e ha innalzato bandiere israeliane sulle sue mura, oltre ad aver sparato dei fuochi d’artificio.

A Betlemme, i coloni israeliani hanno fatto irruzione nella zona delle tre piscine di Salomone, sotto la pesante protezione della polizia militare, e hanno eseguito rituali talmudici.

A Nablus, il rapporto ha rivelato una serie di attacchi “sanguinari” contro le moschee, facendo notare che i coloni hanno incendiato una moschea e hanno dipinto degli slogan razzisti su diverse moschee, chiedendo l’uccisione o l’espulsione dei palestinesi.

Il rapporto afferma inoltre che le autorità israeliane hanno emesso un ordine per fermare i lavori di una delle moschee a Hebron. Ha aggiunto che i coloni ebrei hanno cercato di incendiare la moschea di al-Latwani.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.