Rapporto della Banca Mondiale sull’economia della Palestina nel 2020

Ramallah – WAFA. Il rapporto della Banca Mondiale sull’economia palestinese prevede una contrazione dell’8% nel 2020, dopo un riuscito contenimento del COVID-19 nei Territori palestinesi in primavera, la seconda ondata è tornata entro luglio. L’attività economica ha sofferto durante il blocco nel secondo trimestre e dovrebbe stabilizzarsi solo nella seconda metà dell’anno, se le condizioni attuali prevarranno. La posizione fiscale è peggiorata non solo a causa dell’epidemia ma anche di una situazione di stallo politico che sta interrompendo il flusso delle entrate. Le prospettive rimangono precarie e soggette a numerosi rischi politici, per la sicurezza e per la salute.

Ha spiegato che dopo tre anni consecutivi di crescita economica al di sotto del 2%, il 2020 si sta rivelando un anno eccezionalmente difficile poiché l’economia palestinese dovrà affrontare un triplice peggioramento della crisi: 1) il nuovo focolaio di COVID-19, 2) un grave rallentamento economico e 3) un’altra situazione di stallo politico tra l’Autorità Palestinese ed il Governo di Israele, che interrompe le entrate.

Il consigliere economico del primo ministro, Shaker Khalil, ha spiegato che quest’anno è un anno difficile per tutte le economie mondiali a causa del Coronavirus, ma la Palestina ha dovuto affrontare ulteriori sfide, come le minacce israeliane di annettere parti della Cisgiordania, l’interruzione del trasferimento dei fondi di compensazione ed un forte calo degli aiuti esteri.

“Il Consiglio dei ministri sta lavorando ad un piano di ripresa economica per affrontare le conseguenze economiche della pandemia a livello immediato, medio e lungo termine, attraverso politiche economiche per accelerare l’economia”, ha affermato.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.