Rapporto dell’Osservatorio euro-mediterraneo sui crimini israeliani contro Gaza

Londra-Quds Press. L’Osservatorio euro-mediterraneo per i Diritti Umani ha comunicato i risultati delle indagini sull’ultima guerra nella Striscia di Gaza, durata 50 giorni.

L’Osservatorio ha spiegato tali risultati in due rapporti distinti presentati alla Conferenza stampa tenutasi in data 30 ottobre al Club Frontline di Londra. Il primo rapporto tratta degli attacchi indiscriminati, degli omicidi di massa e dell’uccisione deliberata dei civili, dell’uso di armi non convenzionali, degli atti contro i bambini e le persone con disabilità, mentre il secondo dei processi per l’utilizzo dei civili palestinesi come scudi umani.

L’Osservatorio internazionale per i diritti umani, con sede centrale a Ginevra, ha dichiarato che la Conferenza, dal titolo “Ricostruzione di Gaza vs impunità? Perché Israele dovrebbe essere ritenuto responsabile di crimini di guerra?”, si è tenuta solo pochi giorni prima dell’arrivo a Gaza del team del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

L’Osservatorio euro-mediterraneo ha spiegato che i risultati ottenuti riassumono più di 400 testimonianze raccolte da testimoni oculari e a volte dalle stesse vittime, sottolineando che la stesura dei rapporti e la documentazione delle violazioni sono durate più di 100 giorni di duro lavoro, effettuato fin dalla prima aggressione israeliana alla Striscia di Gaza da gruppi sul campo, esperti e giuristi internazionali.

L’Osservatorio euro-mediterraneo ha indicato che esso mira, attraverso la Conferenza, a cancellare l’immagine concernente i crimini commessi durante la guerra di Gaza e presentarne prove attendibili al fine di condurre in tribunale i responsabili. Ha inoltre affermato che, se l’obiettivo della ricostruzione di Gaza è quello di impedire il perdurare della violenza, ciò non può essere raggiunto fin quando prevarrà una politica di impunità.

L’Osservatorio afferma che, alla luce dei fatti e delle conclusioni raggiunte, comunicherà con le autorità degli Stati interessati e fornirà loro il testo completo dei rapporti e, in particolar modo, con la Commissione d’inchiesta costituita dal Consiglio dei diritti umani per indagare sulla guerra.

L’Osservatorio, tra le altre cose, raccomanda la necessità di un’azione da parte delle Nazioni Unite per un’indagine completa con il sostegno del Consiglio di Sicurezza o dell’Assemblea generale in caso di esercizio del diritto di veto, compreso il rinvio dei responsabili alla Corte penale internazionale o al tribunale ad hoc e l’importanza di attivare una giurisdizione internazionale nei Paesi i cui sistemi giuridici lo consentono, per contribuire a porre fine alla politica di impunità per i responsabili di reati che costituiscono un affronto per l’umanità.

Traduzione di Patrizia Stellato