Rapporto settimanale del Pchr sulle violazioni israeliane

Gaza-Pchr. Rapporto settimanale sulle violazioni israeliane dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati (30 luglio – 5 agosto 2015).

Le forze israeliane hanno ucciso 2 bambini palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

 

Un bimbo palestinese è stato bruciato vivo e i suoi genitori e il fratellino sono stati feriti dai coloni nel villaggio di Douma, a sud est di Nablus.

Un civile palestinese è stato ferito nella zona di confine nella Striscia di Gaza.

Un civile palestinese è stato ferito e arrestato al checkpoint  di Za’tara, a sud di Nablus.

 

Le forze israeliane hanno continuato a usare forza eccessiva contro le proteste pacifiche in Cisgiordania.

2 civili palestinesi sono stati feriti durante le proteste contro il muro di annessione e le attività di insediamento. 

 

Forze navali israeliane hanno aperto il fuoco contro i pescatori palestinesi nel mare della Striscia di Gaza, ma non si  segnalano vittime.

 

Le forze israeliane hanno condotto 34 incursioni nelle comunità palestinesi della Cisgiordania e 2 nella Striscia di Gaza.

61 civili, tra cui 15 bambini, sono stati arrestati.

36 di questi civili, tra cui 13 bambini, sono stati arrestati nella Gerusalemme occupata.

Israele ha continuato ad imporre una chiusura totale sui TPO e ad isolare la Striscia di Gaza dal resto del mondo.

In Cisgiordania sono stati istituiti molti checkpoint.

2 civili palestinesi sono stati arrestati ai checkpoint.

Le forze israeliane hanno arrestato un uomo d’affari palestinese al valico di  Beit Hanoun (Erez).

 

Le forze israeliane hanno continuato negli sforzi per creare una maggioranza demografica ebraica nella Gerusalemme Est occupata.

Il comune israeliano ha finanziato la costruzione di una piscina per i coloni a Gerusalemme Est.

 

Le forze israeliane hanno continuato a sostenere le attività di insediamento in Cisgiordania e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare i civili e le proprietà palestinesi.

2 case, 2 locali agricoli, un capannone e un bacino sono stati demoliti a Hebron.

5 case e 9 strutture utilizzate come riparo per le pecore e da magazzino per il foraggio sono state demolite nel nord della Valle del Giordano.

 

Riassunto

Le violazioni israeliane del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale nei Territori palestinesi sono continuate nel periodo di riferimento (30 luglio – 5 Agosto 2015).

Focus

Le forze israeliane hanno intensificato l’uso eccessivo della forza contro civili palestinesi in Cisgiordania. Nel periodo in esame, le forze israeliane hanno usato una forza eccessiva uccidendo 2 bambini palestinesi, mentre un bimbo è stato bruciato e i suoi genitori e il fratellino hanno riportato gravi ferite a causa di un attacco dei coloni. Inoltre, le forze israeliane hanno ferito 4 civili palestinesi, 3 di loro in Cisgiordania e il quarto nella Striscia di Gaza. Nella Striscia di Gaza, la marina militare israeliana ha attaccato i pescatori palestinesi in mare.

In Cisgiordania, il 31 luglio 2015, con uso eccessivo della forza, le forze israeliane di stanza al checkpoint Attara, all’ingresso nord del villaggio di Bir Zeit hanno ucciso un ragazzino palestinese del campo profughi di al-Jalazoun, a nord di Ramallah. Le forze israeliane hanno affermato che un soldato ha aperto il fuoco contro un minorenne palestinese che aveva lanciato una molotov contro il checkpoint. Il PCHR ritiene che le forze israeliane avrebbero potuto utilizzare minore forza per arrestare il ragazzino, anche se aveva gettato una molotov al checkpoint.

Il 31 luglio 2015, in uno dei crimini più efferati commessi dai coloni israeliani contro i civili palestinesi e le loro proprietà, un gruppo di coloni ha dato fuoco a due case. Gli occupanti di una delle due case dormivano all’interno. Di conseguenza, un bimbo, Ali Dawabsha, è stato ucciso e i suoi genitori e il fratellino sono stati gravemente feriti.

Il 3 agosto 2015, un civile palestinese è stato ferito e arrestato dalle forze israeliane di stanza al checkpoint Za’tara, a sud di Nablus. Le forze israeliane hanno affermato che è scappato e non ha obbedito all’ordine di fermarsi.

Le forze israeliane hanno continuato ad utilizzare un uso eccessivo e sistematico della forza contro le proteste pacifiche organizzate dai civili palestinesi e israeliani e da attivisti internazionali per i diritti umani, per protestare contro la costruzione del muro di annessione e le attività di insediamento in Cisgiordania e le politiche israeliane nei Territori Occupati. 2 civili palestinesi sono rimasti feriti.

Nella Striscia di Gaza, il 31 luglio 2015, le forze israeliane hanno ucciso un bambino palestinese e ne hanno ferito un altro mentre erano vicino alla recinzione di confine, a nord ovest di Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza.

Riguardo i pescatori palestinesi, il 1° agosto 2015, le cannoniere israeliane di stanza davanti a al-Waha, a nord ovest di Beit Lahia, a nord della Striscia di Gaza, hanno aperto il fuoco contro i pescatori che navigavano entro 2 miglia nautiche.Inoltre hanno inseguito dei pescherecci e hanno sparato traccianti sopra di loro.

Incursioni

Nel periodo in esame, le forze israeliane hanno condotto almeno 34 incursioni militari nelle comunità palestinesi della Cisgiordania e 6 a Gerusalemme Est. Durante queste incursioni, le forze israeliane hanno arrestato almeno 61 Palestinesi, tra cui 15 bambini. Trentasei di questi civili, tra cui 13 bambini e una donna, sono stati arrestati a Gerusalemme Est.

Nella Striscia di Gaza, le forze israeliane hanno effettuato 2 incursioni limitate alla Striscia di Gaza centrale e meridionale, il 30 luglio e il 4 agosto 2015. Hanno livellato la terra e poi si sono allontanati.

Restrizioni alla circolazione

Israele ha continuato ad imporre una stretta chiusura ai Territori Palestinesi Occupati, imponendo severe restrizioni alla circolazione di civili palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est.

Il blocco illegale della Striscia di Gaza, che è stato costantemente mantenuto dal giugno 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica nella Striscia di Gaza. Le autorità israeliane impongono regole per compromettere la libertà di commercio, comprese le esigenze di base per la popolazione della Striscia di Gaza e dei prodotti agricoli e industriali da esportare. Per 8 anni consecutivi, Israele ha imposto un blocco di terra e mare per isolare la Striscia di Gaza dalla Cisgiordania, compresa Gerusalemme, e dagli altri paesi in tutto il mondo. Questo ha determinato gravi violazioni dei diritti economici, sociali e culturali e un deterioramento delle condizioni di vita per 1,8 milioni di persone. Le autorità israeliane hanno stabilito Karm Abu Salem (Kerem Shalom) come solo passaggio per le importazioni e le esportazioni al fine di esercitare un controllo sull’economia della Striscia di Gaza. Si vuole anche imporre un divieto totale delle esportazioni dalla Striscia di Gaza. Il blocco di Israele ha innalzato il tasso di povertà al 38,8%, il 21,1% soffre di estrema povertà. Inoltre, il tasso di disoccupazione è arrivato al 44%, che riflette il deterioramento economico senza precedenti nella Striscia di Gaza.

Le attività di insediamento

Israele ha continuato le sue attività di insediamento nei Territori Palestinesi Occupati, una diretta violazione del diritto internazionale umanitario, e i coloni israeliani continuano ad attaccare civili e proprietà palestinesi.

Martedì 4 agosto 2015, le forze israeliane hanno fatto irruzione in un locale costruito a Khellet al-Lowlab, ad est del villaggio di Beit Kahel, vicino a Hebron e riversando il suo contenuto all’esterno. Hanno chiesto al proprietario di demolire 45 mq del locale agricolo, così le forze israeliane non lo devono fare con un bulldozer e non danneggiano la terra circostante e le piante.

Lo stesso giorno le forze israeliane, accompagnate dai mezzi dell’Amministrazione Civile, sono entrate nell’area Hasaka, ad ovest di Halhoul, a nord di Hebron. Hanno demolito una serie di strutture agricole.

Mercoledì 5 agosto 2015, le forze israeliane accompagnate da mezzi dell’Amministrazione Civile si sono portate  nella zona di al-Bass, a sud dell’area Shyoukh al-Aroub, a nord di Hebron. Hanno demolito una casa in costruzione di 120 metri quadrati.

Lo stesso giorno le forze israeliane, accompagnate da mezzi dell’Amministrazione Civile si sono spostate nell’area di al-Khellet Qett tra Beit Ummar e Halhoul, a nord di Hebron. Hanno demolito una casa di 60 metri quadrati, che era stata costruita circa 50 anni fa  appartenente al Shalabiya Aqel Mahmoud Aqel (di 50 anni).

Mercoledì 5 agosto 2015, le forze israeliane si sono portate a Kherbet Yerza, al-Aqaba e al-Mayta nel nord della valle del Giordano, a est di Tubas. Hanno demolito case e stalle per il bestiame. Di conseguenza, i membri di 9 famiglie, fra cui 17 bambini sono diventati senza casa. Cinque case e 9 stalle per il bestiame e magazzini per il foraggio sono stati demoliti.

Attacchi dei coloni

In uno dei crimini più efferati commessi dai coloni contro i civili e le proprietà palestinesi, un gruppo di coloni ha dato fuoco a 2 case palestinesi nel villaggio di Douma, a sud est di Nablus. Gli occupanti di una delle due case dormivano all’interno. Di conseguenza, un bimbo Ali Saad Dawabsha, è stato ucciso e i suoi genitori e il fratellino sono stati gravemente feriti.

Venerdì pomeriggio, un gruppo di coloni dell’avamposto  “Niria”, a nord dei villaggi  Ras Karkar e al-Janeya, a nord ovest di Ramallah, hanno tagliato e danneggiato 35 piante di ulivo dell’area agricola di al-Oyoun.

Sabato 1° agosto 2015, un gruppo di coloni dell’ insediamento avamposto “Adi Ad” ha dato fuoco alle terre appartenenti agli abitanti del villaggio di al-Mughayer, a nord est di Ramallah.

Lunedì, 3 August 2015, un colono alla guida della sua auto ha gettato un oggetto metallico contro un minibus palestinese (taxi) guidato da Mousa Othman Taym Amali (di 52 anni), del villaggio di Qeblan, a sud di Nablus. Il taxi stava viaggiando da Ramallah a Nablus.

Lo stesso giorno, un gruppo di coloni provenienti da “Maale Shamroun”, ad est di Qalqilya, ha dato fuoco a un tratto di terra nella valle Azoun, a est della città. La terra appartiene agli eredi di Mahmoud Ali Badwan, di Ahmed Nassar Dahbour e di Ibrahim Mohammed Abdul Hadi.

Sforzi per creare una maggioranza demografica ebraica a Gerusalemme

Il 4 agosto 2015, le forze israeliane hanno iniziato a scavare per attuare il piano di costruzione di piscine per i coloni per eseguire rituali religiosi sulle terre adiacenti all’insediamento di  “Maale Hazeetim” che si trova nel quartiere di Ras al-Amoud, a est della città vecchia a Gerusalemme Est.

Traduzione di Edy Meroli