Rapporto settimanale del PCHR sulle violazioni israeliane nei TPO

Palestinian Centre for human rights -Pchr. Le forze israeliane continuano i crimini sistematici nei Territori Palestinesi Occupati. Rapporto settimanale: 2 – 8 novembre 2017.

. 2 civili palestinesi sono stati feriti nella Striscia di Gaza. 

. Le forze israeliane hanno continuato a colpire i pescatori palestinesi nel mare della Striscia di Gaza. 

. 3 pescatori, tra cui 2 fratelli, sono stati feriti e poi arrestati. La loro barca è stata confiscata mentre un’altra barca ha subito danni. 

. Le forze israeliane hanno condotto 68 incursioni nelle comunità palestinesi in Cisgiordania e 7 a Gerusalemme.

. 67 civili, fra cui 4 minori e 7 donne, sono stati arrestati. 13 di loro, fra cui 3 minori e 6 donne, sono stati arrestati a Gerusalemme e nelle sue periferie.

 . Le forze israeliane continuano a colpire nelle zone di confine della Striscia di Gaza, ma non si riportano vittime.

 . Le autorità israeliane continuano a creare una maggioranza ebraica nella Gerusalemme est occupata.

. Le forze israeliane hanno fatto irruzione nell’asilo e nella scuola “Zahwet al-Quds” del quartiere di Beit Hanina e ne hanno confiscato il contenuto.

 . Le forze israeliane continuano le attività di insediamento in Cisgiordania

. Le forze israeliane hanno demolito 3 case nell’area di Jiftlik, a nord di Gerico, lasciando 34 persone, fra cui 18 minori, senza casa.

. Le forze israeliane hanno demolito un locale agricolo in costruzione nel villaggio di Froush Beit Dajen, a est di Nablus.

. Un colono ha attaccato un civile palestinese di Tubas nella Valle del Nord.

. Le forze israeliane hanno diviso la Cisgiordania in cantoni e hanno continuato a imporre la chiusura illegale sulla Striscia di Gaza per il 10° anno consecutivo

. Decine di check-point temporanei sono stati stabiliti in Cisgiordania e altri sono stati ristabiliti per ostacolare la circolazione dei civili palestinesi.

. 6 civili palestinesi, fra cui 2 minori, sono stati arrestati presso i checkpoint in Cisgiordania.

. Un civile palestinese è stato arrestato al checkpoint “Erez” di Beit Hanoun nel nord della Striscia di Gaza.

Riassunto.

Le violazioni israeliane del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario nei territori Palestinesi Occupati sono proseguite nel periodo di riferimento (dal 2 all’8 novembre 2017).

Colpiti:

Durante il periodo di riferimento, le forze israeliane hanno ferito 5 civili palestinesi, fra cui 3 pescatori nella Striscia di Gaza. Nella Striscia di Gaza, anche le forze navali israeliane hanno continuato a inseguire i pescatori palestinesi in mare e a colpire gli agricoltori e le case nelle zone di confine.

Nella Striscia di Gaza, il 6 novembre 2017, 2 pescatori palestinesi, due fratelli, sono stati feriti quando le cannoniere israeliane alla fonda nel nord della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco contro le barche da pesca palestinesi che navigano entro le 4 miglia nautiche. Uno dei pescatori è stato ferito con un proiettile di metallo rivestito di gomma alla coscia destra mentre l’altro è stato ferito con un proiettile sotto il ginocchio sinistro e da altri proiettili metallici rivestiti di gomma alla coscia destra e al piede destro. Entrambi sono stati arrestati e portati al porto di Ashdod, mentre la loro barca con tutta l’attrezzatura è stata confiscata. Più tardi, sono stati liberati mentre la loro barca è ancora trattenuta.

L’8 novembre 2017, un pescatore palestinese è stato ferito con un proiettile di metallo rivestito di gomma alla mano destra quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco pesantemente contro le barche dei pescatori palestinesi che navigano entro le 4 miglia nautiche, a nord-ovest di Beit Lahiya.

Il PCHR ha monitorato l’escalation degli attacchi israeliani contro i pescatori nel mare di Gaza, anche se si era annunciato che i pescatori di Gaza sono autorizzati a navigare fino alle  9 miglia nautiche anziché alle 6. Questo dimostra l’attuale  politica israeliana che colpisce i pescatori nei loro mezzi di sussistenza. Durante il periodo di riferimento, le navi israeliane hanno inseguito le barche da pesca e hanno sparato loro 5 volte. A causa dei 5 scontri a fuoco verificatisi nel nord-ovest di Beit Lahiya, una barca da pesca è stata confiscata e un’altra danneggiata dopo essere stata colpita da diversi proiettili oltre a perdere le reti da pesca.

Nella Striscia di Gaza, le zone di confine hanno assistito alle proteste contro la chiusura ingiusta imposta alla popolazione di Gaza. Le forze israeliane hanno usato la forza contro i manifestanti e gli spari per disperdere queste proteste hanno provocato il ferimento di due civili, uno dei quali è stato ferito a Jabaliya est nel nord della Striscia di Gaza, mentre l’altro è stato ferito nella zona est del campo profughi di al-Bureij nel centro della Striscia di Gaza.

Inoltre, durante il periodo di riferimento, 4 scontri a fuoco hanno riguardato:

Il 5 novembre 2017, pescatori che mettevano le reti di pesca al largo, a ovest di Beit Lahiya nel nord della Striscia di Gaza.

Il 2 novembre 2017, terreni agricoli, a est di al-Maghazi nel centro della Striscia di Gaza.

Il 6 novembre 2017, terreni agricoli, a est del villaggio Valle di Gaza nel centro della Striscia di Gaza.

Il 7 novembre 2017, terreni incolti, ad est di al-Maghazi nel centro della Striscia di Gaza.

In Cisgiordania, le forze israeliane hanno continuato a usare la forza contro le proteste organizzate da civili palestinesi e difensori dei diritti umani internazionali contro il muro di annessione, la confisca delle terre e i crimini dell’espansione degli insediamenti.

Durante il periodo di riferimento, decine di civili palestinesi, difensori dei diritti umani internazionali e israeliani hanno organizzato proteste nei villaggi di Ni’lin e Bil’in, a ovest di Ramallah, nel villaggio di al-Nabi Saleh, a nord-ovest della città e nel villaggio di Kafer Qadoum, a nord est di Qalqiliya, per protestare contro il muro di annessione e le attività di insediamento. Le forze israeliane hanno disperso con la forza le proteste. Di conseguenza, molti dei manifestanti hanno sofferto per  l’inalazione di gas lacrimogeno, mentre altri hanno riportato contusioni a causa delle botte dei soldati israeliani. 

Incursioni.

Durante il periodo di riferimento, le forze israeliane hanno condotto almeno 68 incursioni militari nelle comunità palestinesi in Cisgiordania e 6 a Gerusalemme e nelle sue periferie. Durante queste incursioni, le forze israeliane hanno arrestato almeno 54 civili palestinesi, tra cui un minore e una donna in Cisgiordania. Tredici civili, tra cui 3 minori e 6 donne sono stati arrestati a Gerusalemme e dintorni. Le donne arrestate sono la moglie di un prigioniero, un preside dell’asilo e 3 insegnanti.

Misure per creare una maggioranza ebraica nella Gerusalemme est occupata.

Per colpire gli istituti di istruzione nella Gerusalemme occupata, il 6 novembre 2017, le forze israeliane hanno fatto irruzione nell’asilo e nella scuola “Zahwet al-Quds” del quartiere di Beit Hanina, a nord della città. Hanno fatto irruzione e setacciato le aule e hanno preso le carte d’identità degli insegnanti per scattarne delle foto dopo aver interrogato gli insegnanti. I soldati israeliani hanno poi arrestato il preside della scuola e tre insegnanti e si sono quindi ritirati. Dopo questo, le forze israeliane hanno fatto irruzione in una casa appartenente a Mona al-Karawi, direttrice della Società della Scuola, e hanno arrestato lei e il marito.

Le attività di insediamento e gli attacchi dei coloni contro i civili palestinesi e le loro proprietà.

Come parte della demolizione di case e di altre strutture civili, il 7 novembre 2017 le forze israeliane hanno demolito 3 case nell’area di al-Jiftlik, nella valle centrale del Giordano, a nord di Gerico. La prima casa appartiene a Ahmed Bani ‘Odah, era composta da 2 piani e costruita su un’area di 130 metri quadrati, ospitava 10 membri della famiglia, fra cui 3 minori. La seconda casa appartiene alla famiglia di Mousa al-Jahalin e ospitava 12 membri, fra cui 7 minori, mentre la terza casa appartiene ad Ahmed e Jihad Ibrahim Abu ‘Aram e ospitava i  due fratelli e i 12 membri della famiglia, fra cui 8 minori. Lo stesso giorno, le forze israeliane hanno demolito un locale agricolo in costruzione, nel villaggio di Froush Beit Dejen, nella centro della valle del Giordano, a est di Nablus. Il locale di 26 metri quadrati, costruito in mattoni, appartiene a Qassem Abu Jeish. A causa della demolizione, un bacino agricolo è stato colpito e ha cominciato a perdere. Va ricordato che la costruzione del locale e del bacino costano 7.000 dinari giordani, secondo il civile summenzionato.

Nell’ambito degli attacchi dei coloni israeliani contro i civili palestinesi e le loro proprietà, un colono ha picchiato Zamel Daraghmah (56 anni) di Tubas mentre si trovava vicino alla sua fattoria nel nord della valle Giordano. Secondo Daraghmah, il 3 novembre 2017, un colono ha interrotto il suo viaggio quando Daraghmah stava andando dalla sua casa alla fattoria nella zona di Ein al-Beida, nel nord della valle del Giordano, in auto. Durante il viaggio, Daraghmah è stato sorpreso da un colono che proveniva in senso contrario e si è fermato vicino alla sua auto. Il colono è poi uscito dall’auto andando verso quella di Daraghmah. Lo ha poi colpito più volte in viso.

Restrizioni alla circolazione.

Israele ha continuato a imporre una stretta chiusura nei Territori Palestinesi Occupati, imponendo severe restrizioni alla circolazione dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa la Gerusalemme Est occupata.

La chiusura illegale della Striscia di Gaza, che è stata duramente rafforzata dal giugno 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica nella Striscia di Gaza. Le autorità israeliane impongono misure per indebolire la libertà di commercio, inclusi i bisogni primari della popolazione della Striscia di Gaza e i prodotti agricoli e industriali da esportare. Per 9 anni consecutivi, Israele ha stretto un assedio navale e terrestre per isolare la Striscia di Gaza dalla Cisgiordania, tra cui la Gerusalemme occupata e il resto del mondo. Questo ha provocato gravi violazioni dei diritti economici, sociali e culturali e un deterioramento delle condizioni di vita di 2 milioni di persone. Le autorità israeliane hanno istituito Karm Abu Salem (Kerem Shaloum) come unico valico per le importazioni e le esportazioni al fine di esercitare il suo controllo sull’economia della Striscia di Gaza. Mirano inoltre ad imporre un divieto totale alle esportazioni della Striscia di Gaza. La chiusura israeliana ha portato il tasso di povertà al 65%. Inoltre, il tasso di disoccupazione è aumentato del 47% e la gioventù costituisce il 65% dei disoccupati. Inoltre, l’80% della popolazione della Striscia di Gaza dipende dagli aiuti internazionali per soddisfare i loro minimi bisogni quotidiani. Questi tassi indicano il deterioramento economico senza precedenti della Striscia di Gaza. In Cisgiordania, le forze israeliane hano continuato a soffocare città e villaggi palestinesi imponendo check-point militari tutt’intorno o tra loro. Tutto questo ha creato “cantoni” isolati gli uni dagli altri che rendono difficoltosa la circolazione dei civili. Inoltre, le sofferenze dei civili palestinesi si è aggravata a causa del muro di annessione e dei check-point eretti ogni giorno per catturare i palestinesi.

Traduzione di Edy Meroli