Rapporto settimanale del PCHR sulle violazioni israeliane nei TPO

Pchr. Rapporto settimanale sulle violazioni israeliane dei diritti umani nei Territori Palestinesi occupati (19-25 ottobre 2017).

Le forze israeliane hanno continuato i loro crimini sistematici nei Territori Palestinesi occupati

Un bambino palestinese è rimasto ferito nel centro di Hebron, nel sud della Cisgiordania.

Le forze israeliane hanno condotto 67 incursioni nelle comunità palestinesi in Cisgiordania ed un’altra limitata nella zona centrale della Striscia di Gaza.

95 civili, compresi 30 bambini, sono stati arrestati in Cisgiordania.

54 di questi, compresi 23 bambini, sono stati arrestati a Gerusalemme e nelle sue periferie.

Le forze israeliane hanno confiscato somme di denaro, sostenendo che i loro possessori lo avessero ottenuto dal Movimento di Hamas ed hanno maltrattato varie famiglie.

 

Le forze israeliane hanno continuato a sparare nelle zone di confine della Striscia di Gaza.

 

Le autorità israeliane hanno continuato ad adottare misure per creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est Occupata.

I servizi segreti israeliani ed ufficiali di polizia, assieme alle loro forze speciali, hanno compiuto un arresto ed azioni di maltrattamenti contro i residenti del villaggio di al-‘Issawiyah.

Le forze israeliane hanno effettuato una incursione presso il “Saint George” hotel nel centro di Gerusalemme ed hanno impedito lo svolgimento di un seminario, sostenendo che era stato sovvenzionato dall’Autorità Palestinese (ANP).

 

Le forze israeliane hanno continuato le attività coloniali in Cisgiordania.

Due abitazioni, una serra ed una baracca sono state demolite a Hebron.

Le forze israeliane hanno confiscato anche uno scavatore che stava facendo pulizia in un appezzamento di terreno nel villaggio di Beit Dajen, ad est di Nablus.

 

Le forze israeliane hanno continuato a colpire i pescatori palestinesi nel mare della Striscia di Gaza.

Sono stati documentati 6 episodi di spari indirizzati contro navi da pesca palestinesi, ma non sono state segnalate vittime.

Le forze israeliane hanno trasformato la Cisgiordania suddividendola in distretti isolati tra loro, ed hanno continuato ad imporre la chiusura illegale della Striscia di Gaza per il 10° anno.

Decine di check-point temporanei sono stati istituiti in Cisgiordania ed altri sono stati ripristinati per ostacolare il movimento dei civili palestinesi.

10 civili palestinesi, compresi 4 bambini, sono stati arrestati prezzo i posti di blocco, in Cisgiordania.

Un paziente di Khan Younis è stato arrestato presso il valico di Erez a Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza.

RIASSUNTO

Le violazioni israeliane del diritto umanitario internazionale nei Territori Palestinesi Occupati sono continuate durante il periodo di riferimento (19-25 ottobre 2017)

Sparatorie

Durante il periodo di riferimento, le forze israeliane hanno ferito un bambino palestinese di Hebron, nella zona meridionale della Cisgiordania. Nella Striscia di Gaza, le forze navali israeliane hanno continuato a dare la caccia ai pescatori palestinesi in mare aperto e ad aprire il fuoco contro agricoltori ed abitazioni nelle zone di confine.

In Cisgiordania, il 20 ottobre 2017, un quattordicenne palestinese è stato ferito con una pallottola al piede destro, mentre i soldati israeliani, dislocati presso il check-point che si trovava all’inizio della strada al-Shuhada’a, nel centro di Hebron, si sono spostati nel quartiere di Bab al-Zawiyah. Un certo numero di bambini e ragazzi si sono riuniti nel quartiere ed hanno iniziato a lanciare sassi contro i soldati che hanno aperto il fuoco verso di loro. A seguito di ciò, il ragazzo è rimasto ferito.

Nella Striscia di Gaza, per quanto riguarda gli attacchi israeliani contro i pescatori palestinesi al largo, le forze israeliane hanno registrato un aumento dei loro attacchi contro i pescatori palestinesi nel mare della Striscia di Gaza, nonostante questi abbiano avuto il permesso di navigare fino a 9 miglia nautiche invece di 6. Questo dimostra che le forze israeliane continuano con la loro politica di colpire i pescatori ed i loro mezzi di sussistenza. Durante il periodo di riferimento, le navi da guerra israeliane hanno inseguito i pescherecci aprendo contro di loro il fuoco per 6 volte; 3 volte nella zona nord-occidentale di Beit Lahiya ed altre 3 nella zona occidentale di Sudaniyah, nel nord della Striscia di Gaza.

Per quel che invece riguarda i conflitti a fuoco nelle zone di confine, il 22 ottobre 2017 le forze israeliane situate lungo la recinzione che si trova al confine tra la Striscia di Gaza ed Israele, ad est di Beit Hanoun nella zona settentrionale della Striscia, hanno aperto il fuoco. Non si sono registrate vittime né danni a proprietà. La sparatoria si è ripetuta nella stessa zona il 25 ottobre 2017.

Incursioni

Durante il periodo di riferimento, le forze israeliane hanno condotto almeno 67 incursioni militari nelle comunità palestinesi in Cisgiordania. Durante queste incursioni hanno arrestato almeno 95 civili palestinesi, compresi 30 bambini. Cinquantaquattro di questi, tra cui 23 bambini, sono stati arrestati a Gerusalemme e nei suoi sobborghi. Il PCHR ha inoltre documentato che le forze israeliane hanno maltrattato civili palestinesi mentre facevano incursioni nelle loro case. Durante molti dei raid compiuti nelle abitazioni, le forze israeliane hanno confiscato somme di denaro sostenendo che i loro possessori lo avevano ottenuto dal Movimento di Hamas.

Durante il periodo di riferimento, alla fine della giornata scolastica nella scuola Haji Ziad Hamoudah al-Rajabi nel quartiere al-Nasara Valley, in una zona meridionale di Hebron, i soldati israeliani ed un colono hanno attaccato gli studenti sostenendo che questi ultimi avevano lanciato pietre contro i soldati. Quando sono intervenuti gli insegnanti, i soldati hanno fermato il vice-direttore della scuola minacciando di arrestarlo col pretesto di aver incitato gli studenti alla rivolta.

Nella Striscia di Gaza, il 24 ottobre 2017, le forze israeliane si sono introdotte per 100 metri nel lato occidentale della recinzione di confine tra la Striscia ed Israele, a nordest di al-Bureij, in mezzo agli spari israeliani indirizzati verso gli agricoltori, che sono stati costretti ad abbandonare la zona. Gli automezzi israeliani hanno livellato e perlustrato i terreni adiacenti alla recinzione e più tardi si sono dislocati nuovamente lungo la linea di confine.

Misure adottate per creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est occupata:

Durante il periodo di riferimento, il 23 ottobre 2017, i soldati israeliani, la polizia speciale ed ufficiali dei servizi segreti, aiutati da un elicottero, si sono spostati nel villaggio di al-‘Issawiyah, a nordest di Hebron, entrando da tutte le sue vie di accesso, sia primarie che secondarie. Hanno compiuto raid e perquisito decine di case terrorizzando i residenti. Prima di allontanarsi, le forze israeliane hanno arrestato 50 civili del villaggio, compresi 23 bambini, e li hanno trasferiti presso strutture detentive ed investigative di Gerusalemme.

Per quanto riguarda le ONG, il 25 ottobre 2017 le forze israeliane ed ufficiali dell’intelligence hanno perquisito il “Saint George” hotel situato in Salah al-Deen street, nel centro di Gerusalemme occupata. Hanno impedito lo svolgimento di un seminario dal titolo “I patrimoni islamici e cristiani di Gerusalemme” col pretesto che fosse stato sovvenzionato dalla Autorità Palestinese.

Attività coloniale ed attacchi di coloni contro i civili palestinesi e le loro proprietà.

Il 19 ottobre 2017 le forze israeliane hanno demolito una serra appartenente a Mohammed ‘Isa al-Yatimin, situata nel villaggio di al-Tawanah, ad est di Yatta, sud di Hebron.

Nello stesso giorno, le forze israeliane hanno demolito una abitazione di campagna di 60 metri quadri composta da 2 camere, nella zona di al-Halawah, a sud di Yatta. Questa casa forniva riparo a Younis Jamil Abu ‘Aram, a sua moglie e a 2 bambini, oltre a suo fratello Mahmoud e alla moglie, anche loro assieme a 2 bambini. Hanno inoltre abbattuto una tenda residenziale di mattoni su un’area di 40 metri quadri. Nella tenda abitavano ‘Ali Mohammed ‘Ali Abu ‘Aram, sua moglie e 2 bambini.

Sempre lo stesso giorno, le forze israeliane hanno confiscato una baracca di 50 metri quadri costruita con lamiere nella zona di Beit Z’atah, a nordest del villaggio di Beit Ummer, a nord di Hebron, dopo averla smantellata ed averla caricata su un camion. La baracca era stata costruita da Saber Zamel Abu Mariah come riparo per pietre e marmo e gli era costata 10.000 shekel. C’è da ricordare inoltre che le autorità israeliane avevano già demolito una baracca costruita da Abu Mariah nello stesso luogo con mattoni e lamiere, il 25 settembre 2017. Questo laboratorio fornisce da vivere alla sua famiglia composta da 12 persone, tra cui 4 bambini.

Il 24 ottobre 2017 le forze israeliane hanno confiscato uno scavatore che stava facendo pulizia in un appezzamento di terreno nella zona orientale del villaggio di Beit Dajen, ad est di Nablus, trasferendolo in un luogo sconosciuto.

Restrizione di movimento.

Israele ha continuato ad applicare una stretta chiusura nei Territori Palestinesi occupati, imponendo severe restrizioni al movimento dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est occupata.

La chiusura illegale della Striscia di Gaza, che è stata costantemente ristretta dal giugno 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione economica ed umanitaria nella Striscia. Le autorità israeliane hanno imposto alcune misure per minare la libertà di commercio, comprese le necessità basilari per la popolazione della Striscia e sui prodotti agricoli ed industriali che si possono esportare. Per 9 anni consecutivi, Israele ha ristretto sempre di più la chiusura territoriale e navale per isolare la Striscia di Gaza dalla Cisgiordania, compresa Gerusalemme occupata, ed altri paesi nel resto del mondo. Ciò ha provocato gravi violazioni dei diritti economici, sociali e culturali ed un deterioramento delle condizioni di vita per 2 milioni di persone. Le autorità israeliane hanno stabilito Karm Abu Salem (Kerem Shalom) come unico valico di passaggio per le importazioni e le esportazioni per poter avere un controllo totale sulla economia della Striscia di Gaza. Essi cercano anche di imporre un divieto totale alle esportazioni dalla Striscia di Gaza. La chiusura israeliana ha fatto aumentare la percentuale di povertà al 65%. Perdi più, il tasso di disoccupazione è arrivato al 47% ed i giovani costituiscono il 65% di questa percentuale di persone disoccupate. Inoltre, l’80% della popolazione della Striscia di Gaza dipende dagli aiuti internazionali per avere assicurati i loro minimi bisogni di ogni giorno. Queste percentuali indicano un deterioramento economico senza precedenti nella Striscia di Gaza.

In Cisgiordania, le forze israeliane hanno continuato a soffocare le città ed i villaggi palestinesi attuando checkpoint militari attorno e/o tra di loro. Ciò ha “creato” dei distretti isolati l’uno dall’altro che ostacolano il movimento dei civili. Inoltre, la sofferenza dei civili palestinesi è peggiorata a causa del muro di annessione e dei checkpoint costruiti ogni giorno per mettere in gabbia i Palestinesi.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi