Rapporto sulla situazione umanitaria a Gaza.

Rapporto sulla situazione umanitaria a Gaza

eport: On Israeli Human Rights Violations in the Occupied Palestinian Territory

La Striscia di Gaza è vittima di una grave crisi umanitaria a causa della chiusura dei valichi di frontiera.

L’assedio imposto dalle Forze di Occupazione israeliane, che isola la Striscia di Gaza sin dal giugno 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica della Striscia.

A 1,5 milione di palestinesi vengono negati i diritti basilari, la libertà di movimento e il diritto a vivere in condizioni dignitose, il diritto al lavoro, alla salute e all’educazione.

La ‘tahdiya’ o tregua, mediata dall’Egitto tra i gruppi della resistenza palestinese ed Israele, che ha avuto inizo il 19 giugno, non ha apportato alcun progresso al movimento di civili e beni attraverso i sei passaggi di frontiera della Strsicia di Gaza.

Il valico internazionale di Rafah, unico passaggio di frontiera della Striscia di Gaza con il resto del mondo attraverso un paese che non è Israele, resta chiuso.

L’impatto delle ultime settimane di duro assedio imposto sulla Striscia di Gaza. 

q La centrale elettrice di Gaza ha smesso di lavorare completamente a causa della mancanza di carburante energetico.

q Le FOI hanno permesso soltanto l’ingresso di 1.721.610 litri di energia nella Striscia di Gaza, sufficienti perché la centrale avesse un’autonomia di soli 5 giorni.

q La questione principale per 1,5 milioni di palestinesi che abitano la Striscia di Gaza è quello di soddisfare i propri bisogni alimentari, di avere medicinali, di disporre di acqua e d elettricità.

q La maggioranza della popolazione civile non ha accesso ad acqua potabile.

q 100.000 civili non hanno elettricità per 8-12 ore al giorno, e questo ha un impatto negativo sull’attività di 500,000 studenti e delle scuole dove sono in corso gli esami.

q Per 5 giorni, l’UNRWA ha dovuto sospendere i propri programmi di aiuti umanitari verso 750.000 rifugiati palestinesi della Striscia di Gaza.

q Migliaia di civili palestinesi hanno dovuto fare lunghe file per poter acquistare il pane.

q Almeno 45 forni della Striscia di Gaza (75%) sono stati costretti a chiudere per mancanza di elettricità e di gas mentre, i restanti 18 forni hanno lavorato in un regime inferiore alla norma.

q Il valico di Rafah è stato aperto per 3 giorni solo per permettere a 2.100 civili palestinesi, quasi tutti malati e studenti, di recarsi all’estero mentre, altri 780 hanno potuto fare rientro nella Striscia di Gaza.

q Le FOI continuano a chiudere il passaggio di Beit Hanoun (Erez) ai civili palestinesi che hanno bisogno di recarsi in Cisgiordania e in Israele per cure mediche, per commercio o per visite.

Le FOI impongono anche restrizioni all’accesso di diplomatici internazionali, giornalisti ed operatori umanitari verso la Striscia di Gaza così come hanno impedito l’ingresso a rappresentanti di varie organizzazioni umanitarie internazionali.

q Le FOI hanno abbassato il numero di permessi a quei malati che per curarsi devono attraversare il passaggio di Erez verso ospedali della Cisgiordania e di Israele.

q L’attuale numero di permessi è di 17 al giorno e il dato segna una diminuzione del 15% rispetto i primi mesi del 2008.

Condizioni sanitarie: le condizioni di salute nella Striscia di Gaza sono deteriorate mentre, tutte le strutture mediche hanno subito i tagli dell’elettricità. Gli ospedali della Striscia di Gaza hanno bisogno di 94 tipologie di medicinali.

La vita di decine neonati è in pericolo a causa dell’impossibilità di far funzionare quei macchinari che li stanno tenendo in vita.

Un malato palestinese è morto in seguito ad un tentativo delle forze di sicurezza israeliane di forzarlo a collaborare contro concessione delle cure mediche di cui necessita fuori la Striscia di Gaza.

Pertanto, il numero di malati palestinesi morti a causa della mancanza di medicine e del divieto di recarsi all’estero per le cure mediche è di 265 (al 3 dicembre 2008), tra essi ci molte donne e bambini.

Carburante: i rifornimenti di carburante permessi nella Striscia di Gaza attraverso il passaggio di Nahal Oz sono diminuiti fino a soddisfare appena bisogno minimo di un’intera popolazione.

Passaggi commerciali: le FOI hanno chiuso tutti i passaggi commerciali della Striscia di Gaza; il passaggio di Al-Mintar (Karni) è stato riaperto solo parzialmente per 3 giorni mentre, il passaggio di Karm Abu Salem (Kerem Shalom) è stato riaperto, anche questo solo parzialmente, per 6 giorni per permettere l’ingresso di un limitato numero di aiuti umanitari.  

Le condizioni di vita della popolazione civile palestinese sono seriamente deteriorate con alti livelli di povertà e disoccupazione.

Fonti idriche: le reti idriche, compreso l’accesso ad acqua depurata destinata al consumo e il trattamento dei rifiuti continuano ad essere gravemente interrotti dalle limitate provviste di carburante.

50-60 milioni di litri di rifiuti non o parzialmente trattati vengono rilasciati quotidianamente nel mar Mediterraneo della Striscia di Gaza, ponendo un rischio alla sanità pubblica.  

Studenti: a tutt’oggi, sono centinai gli studenti di Gaza che non riescono a riprendere i propri studi universitari all’estero perché impossibilitati dall’uscire dalla Striscia di Gaza. Sono invece 1.200 coloro in attesa di iscriversi in università straniere e che attendono di poter uscire, procedura che dipende dai permessi delle FOI.

Prigionieri: sono 900 i prigionieri palestinesi nelle prigioni israeliane a cui, sin dal 6 giugno 2007, viene negato il diritto a ricevere visite.

Edilizia: prosegue la carenza di materiali da costruzione, cemento e ferro a causa del collasso dell’industria di Gaza. Migliaia di operai edili hanno perso il lavoro mentre è stato necessario sospendere progetti di infrastrutture vitali.

La giustificazione israeliana: chiamando in causa il lancio di razzi artigianali contro le città israeliane, le FOI hanno chiuso ripetutamente i valichi di frontiera della Striscia di Gaza. 

Il rapporto completo è disponibile online su: http://www.pchrgaza.org/files/W_report/English/2008/27-11-2008.htm

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.